Nicholas e Seba Frey, |La sfida che non ci sarà
La sfida che non sarà. Ma che poteva essere. Nicholas Frey sospira. Per se stesso, per il fratellone. Frey contro Frey non andrà in onda prossimamente su questi schermi.
Magari l'occasione si riproporrà in futuro. Ma non adesso. Perché Seba, portiere della Fiorentina prossima rivale del Chievo, si è procurato un brutto infortunio: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Stagione finita, o quasi considerato che il francese rientrerà, nella migliore delle ipotesi, non prima di aprile. E allora domani Nicholas danzerà da solo. 'Anche perché - racconta - Seba non verrà nemmeno allo stadio a vedere la partita. Il ginocchio è troppo gonfio. Deve restare sul divano'.
'Seba si è rotto il crociato, ha il morale a pezzi, adesso dovrà operarsi. Vive un momento davvero brutto. Ma voglio fare una precisazione doverosa: ho letto sui giornali che mio fratello si sarebbe infortunato facendo una rovesciata. Non corrisponde assolutamente a verità. E mi dispiace davvero vengano scritte inesattezze in situazioni delicate come questa. Seba si è infortunato durante l'allenamento specifico assegnato ai portieri. Ci tiene anche lui che venga precisato. Stava male anche per questo motivo'.
E Frey cosa dice di Frey? Suo fratello come la giudica?
'Mi sempre consigliato, soprattutto il primo anno di serie A, quando ero agli esordi. Poi, io ho proseguito per la mia strada. Ci confrontiamo spesso. Tra fratelli ci si capisce al volo. Con gli anni penso di essere cresciuto. Mi ha sempre trasmesso tranquillità. Perché senza serenità non si va da nessuna parte'.E Seba? Dove può arrivare? In passato si è detto più volte che la nazionale francese pare abbia fatto di tutto per snobbarlo
'Purtroppo i fatti lo fanno credere. Anche con il recente cambio di commissario tecnico, Seba non è stato convocato nemmeno per un' amichevole. Per lui è stata una grande amarezza. Ma va avanti per la sua strada. È contento di essere alla Fiorentina, felice per la scelta fatta in passato. Adesso spero che la società gli resti vicino in un momento così delicato'. Ricorda l'ultima volta che avete giocato insieme a calcio?
'Una vita fa in una gara amichevole. Quando io avevo dieci anni e giocavo nel Vance, squadra nella quale abbiamo iniziato entrambi e dove nostro padre era allenatore in Francia'.
Prima o dopo riuscirete a giocare insieme? E dove?
'Sarebbe bello giocare insieme. Vista la sua carriera di primo livello, trovarmi in campo al suo fianco, mi permetterebbe probabilmente di esibirmi in un grande club. Dove non ha importanza. È ovvio che prima o dopo spero di riuscirci. Dovessi lasciare l'Italia, comunque, mi piacerebbe mettermi in discussione in Spagna. Il calcio è tecnico, c'è spazio per giocare, e in questo momento la Liga è uno dei campionati più belli del mondo'. Da quando gioca in serie A con il Chievo qual è stata la sua prestazione migliore?
'Associo le mie partite più belle al risultato della squadra. E i ricordi sono due: il pareggio al Bentegodi contro l'Inter di Mourinho due anni fa e la vittoria di Firenze la passata stagione. Quella che ci permise di ottenere la salvezza con tre giornate di anticipo sulla fine del campionato. Un sollievo per tutti'.
Mutu è davvero la bestia nera del Chievo?
'Ci ha segnato sei gol in carriera, giusto? Ma non penso che il Chievo sia la sua squadra preferita. Adrian Mutu, infatti, è un giocatore che ha sempre segnato molto. Fa paura a tutti, dispone di grandi giocate. Quando sta bene è veramente un campione. Le sue qualità non si discutono. La Fiorentina non è solo Mutu. Io penso a Gilardino, a Santana, agli altri. Ma mi fido del Chievo. E in trasferta, spesso, ci siamo divertiti'.