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    Niang, al Rennes peggio che al Torino: il riscatto è in bilico

    Niang, al Rennes peggio che al Torino: il riscatto è in bilico

    • Andrea Piva
    Undici presenze e un solo gol, su calcio di rigore: sono questi i numeri dei primi due mesi di M'Baye Niang al Rennes. Numeri che non indicano certo una rinascita dell'attaccante senegalese, soprattutto se si considera che in solamente cinque delle undici partite giocate (tra Ligue 1 ed Europa League) è stato schierato nella formazione titolare, mentre nelle ultime tre gare di campionato è sempre partito dalla panchina. Il Torino, lo scorso agosto, ha girato Niang in prestito al club francese con la speranza che con la maglia rossonera potesse tornare a giocare ad alti livelli, inducendo così il Rennes a esercitare la clausola del diritto di riscatto fissata a 15 milioni di euro (la stessa cifra spesa da Urbano Cairo per acquistarlo dal Milan). Al momento, considerato il rendimento del calciatore, non è affatto certo che il club transalpino decida di acquistarlo a titolo definitivo. 

    NUMERI A CONFRONTO - I numeri con il Rennes in questo inizio di stagione sono inoltre peggiori anche rispetto a quelli con il Torino dello scorso anno nello stesso arco temporale: pur avendo avuto meno partite a disposizione (considerato che la squadra granata non giocava nessuna coppa europea), sotto la guida di Sinisa Mihajlovic dall'1 settembre al 29 ottobre aveva collezionato 617 minuti in otto partite disputate (tutte da titolare), sono invece solamente 533 i minuti finora giocati in undici gare con il Rennes. Identico invece il rendimento davanti alla porta: un gol in maglia granata, uno con quella rossonera. 

    DIRITTO DI RISCATTO A 15 MILIONI - Niang, finora, è stato l'acquisto più caro dell'era Cairo che un anno lo aveva prelevato dal Milan per accontentare Sinisa Mihajlovic. Al momento, però, quello dell'attaccante non si può certo definire un affare per il Torino. In maglia granata è stato autore di una stagione ben al di sotto delle aspettative, non riuscendo a convincere né sotto la guida tecnica dell'allenatore serbo, che lo aveva voluto, né sotto quella di Walter Mazzarri: se al Rennes non riuscirà a invertire il proprio trend di questo inizio di stagione, il rischio è che non solo il Toro a fine anno ritroverà in rosa un giocare che non fa più parte del progetto tecnico, ma anche che Cairo non riuscirà a recuperare quei 15 milioni di euro spesi per acquistarlo. 

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