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    Neymar da urlo, ma non è un campione

    Neymar da urlo, ma non è un campione

    Vivere all'ombra di Messi presenta molti vantaggi. L'argentino, come tutti i campioni, rende migliori i suoi compagni. Chiama a sé le difese avversarie, trova spazi che gli 'umani' nemmeno vedono e non esita un attimo a prendersi la squadra sulle spalle. Ma anche gli svantaggi non sono pochi. La libertà individuale, tanto per fare un esempio, è molto limitata perché l'unico che ha il permesso totale di fare ciò che vuole con la palla è lui. Se stai accanto a lui diventa difficile brillare di luce propria. Togliergli la scena è praticamente impossibile. Eppure, a Barcellona, sembra essere arrivato qualcuno in grado, finalmente, di non farlo rimpiangere. 

    IL FUTURO DEL BARCELLONANeymar da Silva Santos Júnior, a soli 23 anni, rappresenta senza alcun dubbio il futuro del Barcellona e del calcio europeo. Quando lo scorso 26 settembre Messi si è infortunato al ginocchio sinistro, il mondo blaugrana ha scoperto che per due mesi avrebbe dovuto fare a meno della sua stella. E tutti si sono chiesti se Neymar fosse pronto a diventare il leader della squadra. La risposta, come al solito, il brasiliano l'ha data sul campo, insieme al talento di Suarez. Capocannoniere attuale della Liga con 12 gol, nelle ultime 8 partite del Barcellona Neymar ha partecipato a tutti e 18 i gol messi a segno. Dall'inizio della stagione, in 15 partite ha segnato 14 gol e servito 7 assist. A 23 anni, il brasiliano ha fatto 183 gol, 33 più di quanti ne aveva segnati Messi alla sua età e 65 più di Cristiano Ronaldo

    UNA CRESCITA ENORME - Ma quello che ha più stupito fin qui è stata la capacità di questo ragazzo di prendersi una squadra come il Barcellona sulle spalle. Il tutto a soli 23 anni. Se fino all'infortunio dell'argentino Neymar aveva segnato 'solo' 4 gol in 6 partite, da allora ne ha fatti 8 in 5. Il salto di qualità registrato in questo mese e mezzo è stato enorme, e cancella definitivamente tutti i dubbi che avevano circondato il suo arrivo a Barcellona due anni fa. In effetti, la sua prima stagione al Camp Nou non fu esente da critiche: prima le polemiche sul suo trasferimento (ancora oggi non si sa esattamente quanto sia stato pagato) poi i rimproveri per le simulazioni ("E' un tuffatore professionista", dicevano), passando per l'assenza di concretezza. Adesso il suo palmares parla chiaro: a 23 anni il brasiliano può vantare 1 Champions League, 1 Copa Libertadores, 1 Coppa del Re, 1 Liga, 3 campionati Paulisti e 1 Coppa del Brasile con il Santos, 1 campionato sudamericano Under-20 e 1 Confederations Cup col Brasile.

    BRASILE: GIOIE E DOLORI - Ed è proprio il suo cammino con la Seleção che accende il fuoco dei suoi detrattori. Chi non lo considera ancora un campione presenta come tesi gli scarsi risultati ottenuti in nazionali. E nonostante gli manchino solo 16 gol per raggiungere i 62 segnati dal fenomeno Ronaldo con la maglia verdeoro, il rapporto con la nazionale è stato fin qui un misto di gioie e dolori. Dopo la Confederations Cup vinta contro la Spagna da protagonista, l'anno scorso è arrivato il fallimento al mondiale di casa per colpa della ginocchiata di Zuniga. Quest'estate, infine, Neymar ha rovinato la sua Coppa America facendosi squalificare per 4 giornate per una banale rissa con la Colombia. Che sia un fenomeno non ci sono dubbi. Se un giorno possa diventare un campione, ai posteri l'ardua sentenza. 

    Francesco Morrone

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