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  • Neymar insegue Pelé:| Al Santos in Brasile

    Neymar insegue Pelé:| Al Santos in Brasile

    Neymar e Pelé. Paragone improponibile? Può darsi, sicuramente prematuro però ci sono delle analogie. Il ragazzino del Santos certamente non è arrivato al livello del mostro sacro della storia del calcio ma ha già qualcosa in comune con O Rei oltre aver giocato nello stesso club, il Santos: un folgorante inizio di carriera che fa tremare portieri e difensori avversari.

    Maratona - Martedì scorso, Neymar ha siglato una doppietta nel 4-0 del Brasile sul Giappone di Alberto Zaccheroni in Polonia e il giorno dopo dell'amichevole della Seleção era già sul campo col Santos. È arrivato verso le cinque di mattina di mercoledì in patria e alle 22 dello stesso giorno è sceso in campo in casa per una gara del campionato brasiliano nel 2-2 con l'Atlético Mineiro di Ronaldinho. E non è la prima volta quest'anno che compie un'impresa del genere per giocare con la nazionale e successivamente per il suo club.

    Stanco? Neymar sfida Ronaldinho col 200 sulla schiena (in Brasile i numeri fissi non sono d'obbligo), come le presenze che compie con la maglia santista. Problemi di fuso orario? No. Una serata e un gol da incorniciare, quello del 2-0 al 11' del primo tempo: scatta sulla tre quarti saltando tre avversari, lasciandone persino i primi due per terra, fino all'area prima di insaccare. Delle 31 partite del Santos nel campionato brasiliano 2012, Neymar ne ha potute giocare solo 11 eppure è il cannoniere della squadra con nove reti. Si dice in Brasile che ci sono due Santos: uno con e l'altro senza Neymar. Nelle ultime stagioni l'attaccante ha dovuto essere parecchie volte alla disposizione della nazionale: dal 2010, quando il c.t. Mano Menzes ha preso l'incarico al posto di Dunga, sono già 25 le presenze e 16 i gol del fuoriclasse con la Seleção. Alla fine della partita contro l'Atlético Mineiro, Neymar ha persino effettuato la cosidetta lambretta, cioè incastrando il pallone tra i due piedi alzandolo per scavalcare l'avversario per completare lo spettacolo. Poi si è quasi inginocchiato di fronte a Ronaldinho, che per lui rimane un mito e un esempio. Dopo la gara Neymar si è anche sfogato sull'ennesima notizia del suo trasferimento al Barcellona: «Credete almeno una volta alla mia parola. Io e papà (Neymar come lui, n.d.r.) siamo padroni della mia vita. Se uno di noi dice che vado via allora potrete crederci. Ma non è così. Dal 2010 ci sono sempre voci di una mia partenza e io dico che invece resterò».

    Pelé ineguagliabile - Neymar ha festeggiato 200 partite con il Santos, a 20 anni, otto mesi, 12 giorni. Pelé aveva raggiunto la stessa quota di presenze al club bianconero a 19 anni e 23 giorni nel 1959 contro il Nacional segnando 227 volte. Negli archivi storici del Santos, Pelé è ineguagliabile come cannoniere: 1091 (incluse anche le amichevoli) reti in 1116 partite dal 1956 al 1974, seguito dal suo compagno Pepe, ala sinistra che giocò nella squadra dal 1954 al 1969, con 405 gol. Ma Neymar, con le sue 119 reti, a 20 anni è il 15º goleador della classifica generale della storia santista. Davanti a lui soltanto chi ha giocato insieme a Pelé o prima dell'era di O Rei.

    Inizio da campione - Anche Neymar però è un talento precoce. Nel 2009, a 17 anni, giocava già nella prima squadra del Santos. Molti volevano già il gioiello al Mondiale 2010, ma Dunga non lo convocò. Pelé, invece, ebbe delle partenze finora imparagonabili: a 15 anni, quasi 16, debuttava con il Santos; con 16, esordiva nella nazionale brasiliana; a 17, già campione del mondo col Brasile in Svezia. In totale, 91 presenze, 77 gol con la maglia verdeoro, cannoniere assoluto del Brasile a tutt'oggi con tre mondiali vinti su quattro disputati. Impresa finora mai eguagliata da nessuno. Ce la farà Neymar?
     


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