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    Neymar, addio al Barcellona: tra scandali, Messi e le polemiche coi tifosi

    Neymar, addio al Barcellona: tra scandali, Messi e le polemiche coi tifosi

    • Giorgio Baratto
    La storia di amore-odio tra Neymar Junior e il Barcellona è giunta al termine. Un'avventura durata 4 anni che i tifosi del Barça ricorderanno a lungo, non solo perché il brasiliano sta per diventare l'acquisto più costoso della storia del calcio, ma anche per i numerosi contrasti, tipici di una tifoseria esigente, nati nella sua permanenza in Catalogna.

    IL COLPO DEL MERCATO - Fin dal suo arrivo nel 2013, tra la critica spagnola non sono mancati dubbi e opinioni contrastanti: c'era chi lo vedeva come l'erede naturale di Lionel Messi e chi pensava che il giovane brasiliano, che a soli 17 anni aveva debuttato come professionista, doveva dimostrare di sapersi adattare al calcio europeo; chi vedeva l'acquisto di Neymar come un ottimo affare nel rapporto qualità-prezzo (poi dimostratosi tutto il contrario quando il vero costo dell'operazione venne alla luce e per i problemi giudiziari che costarono il posto allora Presidente Sandro Rosell) e chi, sponda blaugrana, gioiva per aver sottratto al Real Madrid la più brillante stella del calcio del prossimi dieci anni.

    INIZI DIFFICILI - Il primo anno di Neymar Junior al Barça fu quel che si dice un anno di adattamento: giocò 41 partite segnando 15 gol. Un anno in cui i blaugrana non vinsero nulla, fatta eccezione della Supercoppa di Spagna (grazie a un gol proprio di Neymar) ma era l'anno in cui alla guida della squadra c'era Tata Martino, che non seppe tirare fuori il meglio dalla rosa che aveva a disposizione. Neymar nel frattempo era finito sotto la protezione della "chioccia" Dani Alves e a chi chiedeva della sua rivalità con Messi ripeteva che l'argentino era il miglior giocatore del mondo e che da Leo avrebbe potuto solo imparare.

    L'ANNO INDIMENTICABILE - La stagione 2014/15, e l'arrivo sulla panchina di Luis Enrique, fu quella della consacrazione per il brasiliano. L'acquisto di Luis Suarez dà vita alla MSN, il tridente che metterà in ombra la BBC del Real, grazie alla quale il Barça conquisto il suo secondo storico "triplete". Neymar segna 39 reti (il suo massimo con il Barcellona) e dimostra essere il degno erede della "Pulce", ma iniziano anche i primi problemi con la dirigenza. Nel corso delle vacanze natalizie trascorse in Brasile, Neymar pubblica sui social foto e video che preoccupano la cupola dei blaugrana. Si parla di eccessi e del timore che al suo rientro in Spagna il brasiliano possa non essere più così determinante. Niente di più sbagliato, Neymar rientra a Barcellona e il suo rendimento continua ai massimi livelli.

    UN AMICO IN ME - Il 2015 è anche l'anno in cui l'amicizia tra il brasiliano e Messi passa da essere fondata da un profondo rispetto ad affetto vero e proprio. Le foto che Neymar pubblica sul suo profilo di Instagram in compagni di Leo dimostrano che i due, per la gioia dei tifosi blaugrana, hanno un legame che va al di là del campo di gioco e che proprio questa unione, a cui si accompagna anche l'altra punta del tridente, Luis Suarez, è garanzia di vittoria. Neymar e Messi si trovano a meraviglia, dentro e fuori dagli stadi. Che questo legame fosse profondo lo ha dimostrato anche il messaggio inviato dall'argentino nella giornata di ieri, quando è diventato ufficiale che Neymar la prossima stagione non giocherà nel Barcellona: "È stato un piacere enorme aver condiviso tutti questi anni con te, amico mio," ha scritto Messi sul suo profili di Twitter, chiudendo con l'acronimo "tkm" che significa "Te quiero mucho" (Ti voglio bene).

    WANTED! - Se Neymar negli anni che ha vestito la maglia del Barça ha saputo conquistare i suoi compagni di spogliatoio, nel cuore dei tifosi catalani non è mai riuscito a fare breccia del tutto. Forse a causa dei continui problemi causati alla società per colpa del suo acquisto, non del tutto limpido per usare un eufemismo; forse a causa delle continue voci, ultima quella dell'anno scorso, pochi mesi prima della firma del rinnovo, che lo indicavano come attratto dalle sirene milionarie del PSG, richiamo a cui Neymar alla fine ha ceduto. Facile immaginare la reazione dei tifosi alla notizia dell'addio di Neymar. Nella città Condal sono apparsi cartelli che replicano quelli di "Wanted" in stile vecchio west, il ricercato naturalmente è il brasiliano, accusato di tradimento. I "meme" in Internet si sprecano, ma c'è anche chi ha pubblicato un video in cui si vede bruciare la maglietta con i colori del Barça di Neymar. La dissoluzione della MSN, comunque, può essere vista anche come l'ennesima sconfitta da parte della dirigenza balugrana. Dopo anni in cui dal mercato sono arrivate solo cocenti delusioni (Arda Turan, Aleix Vidal, Paco Alcacer) l'addio del brasiliano è un duro colpo all'immagine della squadra che ha inventato il "Tiki taka". Neymar verrà ricordato a lungo  dai frequentatori del Camp Nou, su questo non c'è dubbio, ma non certo come Sandro Rosell e l'attuale presidente Josep Bartomeu avrebbero voluto. Anzi c'è già chi inizia a fare paragoni: "Neymar per i catalani non sarà mai Ronaldinho" scrive oggi il periodico argentino La Nacion, come dargli torto?

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