Getty Images
Nessuno difende il difensore. Metti, un vertice segreto...
Ecco quello che ha ascoltato.
"Non se ne può più, questi attaccanti si sono fatti un Regolamento a piacer loro, a loro misura, loro fanno i signori e a noi ci fregano". "Facciamo qualcosa allora, rivolta, sciopero?". "Ma quale rivolta e sciopero...e se tentassimo di allearci con gli arbitri?". "Quelli non si alleano con nessuno, spesso neanche con se stessi". "Andiamo dalle Iene?". "E che diciamo alle Iene che c'è la congiura e il complotto contro di noi? Quelli ci dicono: mettetevi in fila, abbiamo tre complotti al giorno da denunciare ". "Comunque dobbiamo far partire la campagna nessuno difende il difensore, partiamo dai social, nessuno conosce qualche russo che se ne intende"? "Sì, certo. Per tenere però l'operazione al coperto ci vuole manovra diversiva, tipo mandiamo qualcuno a parlare con gli attaccanti, diciamo che occorre un tavolo di confronto e nel frattempo...".
Quel che segue è il colloquio tra il plenipotenziario dei difensori e il rappresentante degli attaccanti che hanno acconsentito all'incontro (sempre il drone nord coreano che stavolta però registrava traducendo in automatico in ungherese).
"Basta". "Basta di che? Che volete di preciso?". "Bisognerebbe cominciare dal principio, già guadagnate il doppio di noi". "Invidiosi, invidia sociale". "Guadagnate il doppio, spesso stoppate la palla da far pena e comunque guadagnate il doppio, ma il punto non è questo. Il punto è che avete esagerato. Così ci rendete un inferno giocare". "Perché, sapete giocare?".
"Non reagiamo alle provocazioni. Il punto è che ora non vi possiamo più praticamente toccare in campo. Televisioni, giornali, social e bar sport subito gridano: c'è stato contatto, contatto, contatto! E se dalla difesa leviamo il contatto, se al difensore leviamo l'arma del contatto che può fare il difensore, che deve fare? Lo spaventapasseri? L'ha detto anche il nostro maestro Chiellini: dobbiamo tornate a studiare come si fa il difensore, ma i libri di testo sono ambigui, li avete scritti voi attaccanti".
"Sì, è meglio che tornate a studiare. Noi non abbiamo scritto un bel nulla, fate solo le vittime".
"Noi facciamo le vittime? E voi che la vittima la recitate in campo ad ogni contatto?".
"Ma figuratevi se l'abbiamo scritto noi il Regolamento, non vi siete accorti che per cinque millimetri ci annullano il gol dicendo che era fuorigioco? Quel che prima era bravura ora è fuorigioco!".
"Stai a guardare il fuorigioco...noi le mani ce le dobbiamo legare al tronco perché non sia rigore? Niente contatto e niente saltare e niente girare su se stessi, dobbiamo fare i pali e soprattutto la figura dei pali fessi, ora basta!".
"Avete finito, magari se invece di parlare con noi provaste a dare un po' del tu al pallone...".
"Noi abbiamo dovuto imparare a giocare davanti, voi dietro siete un disastro, quando ci andate... Noi dobbiamo fare il campo su e giù e giù e su e voi quando uno di voi tocca più o meno per caso una palla in difesa sai come dicono? Dicono: si è sacrificato! Poverino l'attaccante, si è sacrificato! Perché quando uno di noi è in attacco non dicono che si è sacrificato? E abbiamo anche dovuto imparare a farceli tutti da soli i gol, vatti a guardare il terzo dell'Atalanta!".
"Sai che c'è? Mi hai stufato e poi devo andare a dare due interviste, rivedere il mio contratto d'immagine e discutere dei prossimi spot di cui sarò testimonial. Ti piacerebbe qualcosa del genere ma te lo sogni, te li sogni i soldi e la popolarità e perfino un po' di potere quanti ne abbiamo noi. Perché, insomma noi attaccanti siamo noi e voi non siete... o quasi".
Di vero ovviamente c'è solo che i difensori non ne possono più e che nessuno difende più il difensore, il resto è fantasia, anche ostentata fantasia. Con quel che si legge sul numero imponente e crescente di italiani che leggono ma non capiscono preciso preciso quel che leggono magari ne capita qualcuno...