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    In Champions ed Europa League è un dominio inglese-tedesco. Liga e Serie A sono dietro, ma ci salva la Nazionale

    In Champions ed Europa League è un dominio inglese-tedesco. Liga e Serie A sono dietro, ma ci salva la Nazionale

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Per ora le Coppe sono territorio esclusivo di tedesche e inglesi. Il calcio latino, al cospetto di simili corazzate del Nord, se la passa male. Ci può stare l’Italia, che ha festeggiato il primo decennio senza successi internazionali, ma che la Spagna sia in sofferenza questo è un po’ più strano.

     Le due coppe europee si sviluppano attraverso 20 gironi, 8 di Champions e 12 di Europa League. In tutti i gruppi in cui gioca una rappresentante della Premier League o della Bundesliga il primo posto va a loro. E si tratta di 12 gironi. E’ un dominio totale e, in queste dimensioni, anche inatteso. Non è solo il Bayern a comandare, fosse così sarebbe comprensibile perché è nettamente la squadra più forte e completa del continente, ma la forza delle tedesche, così come delle inglesi, è a tutti i livelli, anche al piano dell’Europa League.

    IL BAYERN E LE SUE SORELLE - Dopo quattro giornate, i bavaresi sono a punteggio nel girone A, già qualificati per gli ottavi col miglior attacco della Champions (15 gol segnati, media di 3,75 gol ogni 90') e con l’Atletico Madrid staccato di 7 punti. Più interessante e indicativo è il secondo gruppo, col Borussia Mönchengladbach in testa, con un punto in più del Real Madrid e 6 in più dell’Inter, le due squadre favorite per la qualificazione. Il Borussia Dortmund, a sua volta, guida il girone F davanti alla Lazio. In Europa League, il Bayer Leverkusen divide con lo Slavia Praga il primo posto ed ha una differenza reti migliori (+8 contro +2), mentre l’Hoffenheim (miglior attacco della coppa insieme al Villarreal: 13 gol) si è già qualificato ai sedicesimi a punteggio pieno.

    IL CITY E LE SUE SORELLE - Anche dalla Premier arrivano segnali di potenza assoluta. Il Manchester City ha fatto 12 punti in 4 partite ed è già agli ottavi; il Liverpool dovrà faticare ancora un po’, ma è in testa con 9 punti, due in più dell’Atalanta e dell’Ajax; già qualificato il Chelsea con 10 punti, gli stessi del Siviglia, l’unica latina che regge il passo di una inglese; ancora da conquistare il passaggio agli ottavi per il Manchester United che comunque guida il gruppo H con 3 punti in più di Paris Saint Germain e Lipsia. In Europa League dominio dell’Arsenal (12 punti in 4 gare, qualificato ai sedicesimi) nel girone B; già promosso anche il Leicester con 10 punti (3 in più del Braga) nel gruppo G; ancora un piccolo sforzo per il Tottenham in testa al girone J insieme all’Anversa.

    SPAGNA E ITALIA - Alla Liga toccano due soli primi posti in Champions, quello del Barcellona (sulla Juve e senza inglesi e tedesche) e del Siviglia in coabitazione col Chelsea, due anche in Europa League con Granada e Villarreal, ma sempre per la stessa ragione: nei loro gruppi non c’è traccia di Premier né di Bundesliga. A noi restano due primi posti (Roma e Napoli) di consolazione nella coppa di minor fascino.

    DOMINIO DEL NORD - E’ presto per trarre dei giudizi definitivi ma che almeno fino a questo momento si tratti di un periodo molto particolare del calcio europeo non c’è dubbio. C’è una forte differenza fra le due nazioni alla guida del continente e le altre. La Germania, soprattutto per merito del Bayern Monaco, non a caso campione d’Europa, continua a dare la sensazione di una superpotenza inarrivabile. E impressionano, di quel Paese, anche le squadre di seconda fascia, come il Gladbach e l’Hoffenheim. Come molti ricorderanno, nella stagione scorsa la Bundesliga è stato il primo campionato a ripartire dopo l’interruzione per il virus. Settanta giorni fra la 25a e la 26a giornata, mentre la Francia aveva decretato la fine in anticipo della Ligue 1, e la Spagna, l’Inghilterra e l’Italia ripresero a giocare con la Liga, la Premier e la Serie A molto tempo dopo. Potendosi preparare con tutta tranquillità, il Bayern ha dominato la parte finale della Champions fino a metterla nella sua ricca bacheca. Probabilmente ci sarebbe riuscita lo stesso, Flick allenava e allena una squadra fantastica, ma quella lunga pausa programmata sulla finale di Champions aveva portato innegabilmente dei benefici al Bayern. Allo stesso modo, i campioni d’Europa e le altre formazioni tedesche hanno avuto la possibilità di svolgere un precampionato 2020-21 con una programmazione adeguata, anche se il Bayern aveva giocato la finale di Champions il 23 agosto. La Juve, per fare un esempio, si è presentata al nuovo campionato senza un’amichevole di spessore. Questa può essere una spiegazione per il dominio tedesco. Per la parte inglese possiamo solo soffermarci sulla forza di un movimento che non conosce pause, anche sul piano economico. Il Chelsea, per fare un esempio, ha fatto un mercato come se non fosse il tempo del coronavirus e ne sta raccogliendo i frutti in coppa come in campionato. Il problema, per quanto riguarda il nostro calcio, è sempre il solito: siamo indietro. Per fortuna, ci salva la Nazionale.
     

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