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Neanche l'emergenza mette il Milan al tappeto: le rimonte sono un fattore, ora la società aiuti Pioli
FATTORE RIMONTE - Un percorso già iniziato la scorsa stagione dopo il lockdown, con 8 punti conquistati da situazioni di svantaggio contro Spal, Juventus, Napoli e Parma, e proseguito in questa prima parte di 2020/21. Per ben sei volte in questo avvio infatti il Milan ha saputo rimontare: in gare da dentro-fuori come nei preliminari di Europa League contro Bodo/Glimt e Rio Ave (ai supplementari), ai gironi contro il Celtic (vittoria che ha regalato la qualificazione ai sedicesimi della competizione), in campionato contro Verona, Parma e ultimo Genoa. Tre partite, queste, che non hanno portato bottino pieno ma soli tre punti complessivi che hanno impedito la 'mini-fuga' che tanti si attendevano (specie negli ultimi due turni), un risultato tuttavia non negativo. Il segnale dato dal giovane Milan al campionato è forte, racconta di una squadra capace di reagire agli schiaffi anche quando avrebbe le attenuanti per crollare: partire da doppio svantaggio (0-2 contro Hellas e Ducali) ed essere in emergenza pressoché totale per le assenze, tante e pesanti.
IN EMERGENZA - Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer, i due totem fermi ai box e costretti a guidare i compagni solo dalla tribuna, ai quali si sono aggiunti la prima riserva in difesa Matteo Gabbia e Ismael Bennacer (infortunatisi contro il Parma) e Theo Hernandez, escluso per turnover contro il Genoa. Quattro titolarissimi, il miglior marcatore, il cervello a centrocampo, il leader della difesa: fondamentalmente la spina dorsale della squadra, un colpo da knockout. Non per i rossoneri che hanno evitato ancora una volta di andare al tappeto, ma stringere i denti e recuperare è un dispendio di energie enorme che neanche una rosa mediamente giovane può permettersi a lungo termine, specie con un calendario fitto tra infrasettimanali e il ritorno dell'Europa League a febbraio. Necessario quindi che, in soccorso della squadra e di Pioli, a gennaio sia la società a intervenire in maniera importante: un difensore centrale è la priorità assoluta, ma le antenne di Maldini e Massara sono attente per captare eventuali occasioni a centrocampo e soprattutto in attacco, perché nonostante un vice-Ibra non sia stato finora all'ordine del giorno, le difficoltà degli altri attaccanti si sono definitivamente palesate con l'assenza dello svedese. I giocatori di Pioli sono andati oltre le difficoltà, ora tocca alla società fare uno sforzo a gennaio: rialzarsi dopo ogni colpo è un arte, ma non può bastare a un Milan che punta a restare in alto.
@Albri_Fede90