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NBA al via: da Rockets e Sixers fino ai Lakers di Lebron è sfida a Golden State
WARRIORS FAVORITI - Proprio i Warriors sono i candidati assoluti alla vittoria finale perchè con l'aggiunta di DeMarcus Cousins (infortunato verosimilmente fino ad inizio 2019) potrà vantare su un quintetto base di 5 All Star fra cui l'MVP delle ultime Finals Kevin Durant, gli Splash Brothers Curry e Thompson e Draymond Green. Punto debole? Le rotazioni si sono accorciate, la panchina non è così lunga e, soprattutto, la situazione contrattuale proprio di KD (libero di firmare con un'altra franchigia a fine stagione) potrebbe distogliere energie soprattutto mentali.
ANTAGONISTE A EST - Chi sono i principali antagonisti? Perso LeBron James non sarà più Cleveland la principale antagonista a Est in vista della finals. Riflettori puntati quindi sui Boston Celtics, che recuperano sia Kyrie Irving che Gordon Hayward (infortunatosi alla prima stagionale l'anno scorso con la rottura totale della gamba) e li inseriscono in un roster che, sotto la guida di coach Stevens, ha saputo far crescere in tempo zero tantissimi giovani fra cui Jayson Tatum autentica rivelazione della passata stagione. L'alternativa? I Philadelphia 76ers il cui Process ora è arrivato a maturazione. Ben Simmons e Joel Embiid sono le stelle assolute chiamate a consacrazione definitiva in un mix interessantissimo di gioventù e talento.
ANTAGONISTE A OVEST - L'arrivo di LeBron James ai Los Angeles Lakers sposta invece gli equilibri a ovest con il Re che, anche per quanto mostrato la scorsa stagione con una squadra non all'altezza, può accelerare il processo di maturazione di giovani come Brandon Ingram e Lonzo Ball e portare i gialloviola a lottare quantomeno per i playoff. L'alternativa più credibile però restano gli Houston Rockets di James Harden, la squadra che più è stata vicina a battere gli Warriors nel corso della passata stagione e che, hanno dovuto arrendersi soltanto davanti all'infortunio dell'altro leader, Chris Paul. In texas è arrivato anche Carmelo Anthony che completa un pacchetto di esterni dalle grandi percentuali da 3 come coach Mike D'Antoni pretende.
LE POSSIBILI SORPRESE - L'NBA non è però soltanto lotta per il titolo, ma lotta per un piazzamento playoff supremazia nelle singole conference e, soprattutto esplosione di talento. Per questo un occhio dovrà essere dato ai Toronto Raptors del neo arrivato Kawhi Leonard (che a fine anno sarà libero di scegliere una nuova franchigia), agli Oklahoma City Thunder di Russel Westbrook e Paul George, ma soprattutto alle stelle del futuro con i rookie DeAndre Ayton (Phoenix Suns), Luka Doncic (Dallas Mavericks) e Marvin Bagley (Sacramento Kings), primi tre giocatori scelti al draft 2018, chiamati a ripercorrere le orme dei sophomore (giocatori al secondo anno) Tatum, Mitchell e Fultz esplosi nella scorsa stagione. E gli italiani? Marco Belinelli e Danilo Gallinari ricopriranno un ruolo di grande responsabilità con i San Antonio Spurs e Los Angeles Clippers rispettivamente, ma l'ambizione di vincere un anello non è alla portata delle loro franchigie, almeno per ora.