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    Nazionale, parla Ventura: 'Gli allenatori rischiano il posto, non possono perdere tempo nel far crescere giovani'

    Nazionale, parla Ventura: 'Gli allenatori rischiano il posto, non possono perdere tempo nel far crescere giovani'

    A pochi giorni dalla clamorosa eliminazione della Nazionale italiana ai prossimi Mondiali in Qatar, l'ex ct, Gian Piero Ventura, ha spiegato senza troppi problemi che in Italia gli allenatori non possono perdere troppo tempo dietro la crescita di calciatori giovani, la cui inesperienza metterebbe a repentaglio la panchina dell'allenatore stesso. Queste le sue parole al Corriere della Sera

    Quale può essere la soluzione?
    «Bisogna dare più importanza ai settori giovanili, deve prevalere la tecnica sulla tattica. Prima alle scuole calcio i ragazzini passavano ore col pallone tra i piedi, la tattica era l’ultimo dei problemi. Se non hai la tecnica come fai a giocare?».

    E poi?
    «I giovani devono avere tempo e spazio per crescere. Tra gli attaccanti della Nazionale molti non hanno mai giocato in Champions League. L’esperienza internazionale serve, ti dà consapevolezza. Col Decreto crescita sono arrivati tanti giocatori dall’estero, alcuni neanche così bravi. Mettere un freno ai giocatori stranieri nel nostro calcio, e così liberare alcuni ragazzi, può avere senso».

    Gli allenatori che ruolo hanno in questa transizione?
    «Sono spesso in difficoltà, costretti ad ottenere tutto e subito perché senza risultati vanno a casa. Il binomio Ventura-Cairo al Torino ha funzionato perché io non avevo l’ambizione di arrivare chissà dove. La mia libidine era lanciare talenti: Zappacosta, Cerci, Immobile, solo per fare qualche esempio. La società era in simbiosi con me. Così ha senso, ma di solito in serie A un allenatore sa che rischia il posto senza risultati, quindi non perde tempo a far crescere i giovani».

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