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  • Nasce la Roma di De Rossi, il primo giorno a Trigoria. Friedkin avvisa i giocatori: 'Ora non avete più alibi'

    Nasce la Roma di De Rossi, il primo giorno a Trigoria. Friedkin avvisa i giocatori: 'Ora non avete più alibi'

    • Francesco Balzani
    Prima la chiacchierata (in inglese) coi Friedkin, poi i saluti con la squadra e il primo discorso. Infine la prima seduta con tanta circolazione palla e la richiesta di una maggiore velocità di esecuzione e la notte nel centro sportivo che lo ha visto crescere sin da ragazzino. La prima giornata di Daniele De Rossi a Trigoria, a 5 anni dal suo addio da calciatore, è iniziata nel pomeriggio di un 16 (numero non casuale per lui) gennaio in un clima sotto choc per l’esonero improvviso di Mourinho. Daniele è stato contattato poco prima della sfida di San Siro da Ryan Friedkin con il quale aveva stretto una amicizia sugli spalti negli ultimi anni. “Non posso dire di no”, la risposta dell’ex centrocampista che in giallorosso è secondo solo a Totti per numero di presenze e consensi. Ha avuto poco tempo per prepararsi, lo ha fatto in questi giorni in cui ha scelto il suo staff e avvisato la famiglia. Consapevole del rischio, ma carico come non mai dopo essere stato a un passo dal Verona a Capodanno (tanto da disdire un viaggio alle Maldive). Ieri la chiamata di Dan: ti aspettiamo dopo pranzo. Proprio per preparare la gara contro l'Hellas. 

    LA GIORNATA - De Rossi è uscito da casa, a Corso Vittorio Emanuele, e si è diretto a Trigoria. Ha parlato con i Friedkin nel consueto ufficio del centro sportivo stabilendo obiettivi e modalità di lavoro e comunicazione. Il contratto è di sei mesi a 500 mila euro, con bonus in caso di Champions e la promessa di rivedersi a giugno per tirare le somme. Intanto sul suo cellulare arrivano gli auguri di tanti ex compagni: da Candela a Totti passando per Dzeko. Non c’era tempo di rispondere. Alle 16,30 circa è entrato negli spogliatoi insieme alla proprietà. Ha abbracciato tanti giocatori conosciuti a Roma o in Nazionale: Pellegrini, Paredes, El Shaarawy, Spinazzola, Mancini, Karsdorp, Cristante e Belotti in primis. Poi ha conosciuto Dybala, Lukaku e tutti gli altri. Silenzio all’improvviso. Parla Dan Friedkin: “Ora non avete più alibi di alcun genere, ci aspettiamo una reazione e che dimostriate il vostro valore”. Il succo del discorso. Qualcuno annuiva, altri non avevano proprio la faccia felice. Ancora scossi dall’addio di Mourinho. Poi tutti in campo. Allenamento basic, con tanta voce e la sensazione di voler dare davvero il 200% per quella maglia che ha sempre amato. Basterà?

    (foto As Roma)

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