Nardella si difende: 'La Fiorentina ha cambiato versione sul Franchi. Erano d'accordo sul trasloco'
CHIAREZZA - La Fiorentina lo sapeva. Tant'è che nel 2022 la società ci ha chiesto di rimanere a giocare al Franchi nel 23-24. E di giocare fuori per le stagioni 24-25 e 25-26. Perché preferiva questo tipo di soluzione, e noi abbiamo detto che il nostro compito era di fare i lavori, fare uno stadio e supportare la Fiorentina. Poi sono cambiate le preferenze, e a quel punto ci siamo organizzati ancora una volta per supportare la società. Abbiamo fatto molti sopralluoghi a Firenze, al Ridolfi, la Caserma dei carabinieri a Castello e visto che è stato detto che si preferiva giocare a Firenze abbiamo convenuto che fosse giusto rimanere vicino al Franchi. E abbiamo individuato il Padovani, ispirandoci al Bologna e al Cagliari.
CARTE IN TAVOLA - Certo, se avessimo saputo questa cosa nel 2022 ci saremmo mossi prima, i fatti sono questi. La Fiorentina ci aveva espressamente detto di giocare un anno al Franchi e due anni fuori. Il mio rapporto di grande rispetto con la famiglia Commisso è sincero. Ma abbiamo il dovere di parlare in modo netto alla città. Io non lascerò il Franchi abbandonato. Abbiamo passato anni a dire che lo stadio era fatiscente, che doveva essere rimesso, che non si vedeva. Io sono il sindaco, e con l'amministrazione mi sono fatto carico delle responsabilità, e continueremo a farlo.
I CORI DISCRIMINATORI - ​Ho visto il riferimento al fatto che sono napoletano. I fiorentini mi hanno votato per due volte al primo turno, sapendo che sono napoletano. Un po' dispiace anche perché il più grande sindaco della storia di Firenze è stato un siciliano come Giorgio La Pira. Credo che Firenze sia di tutti i fiorentini che la amano, non necessariamente solo di chi è nato a Firenze. Io da napoletano, non mi pento affatto delle mie radici e anzi ne sono orgoglioso, ho dato tutto me stesso a Firenze