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Napolimania: Veretout e Sokratis? Meglio tenersi Koulibaly, il mercato ora può solo indebolire Gattuso
Allora, la domanda che vorrei rivolgere ad ognuno dei “bulimici” fan sempre in cerca dell’acquisto nuovo di zecca: non è meglio tenersi Koulibaly, cioè uno dei 5 migliori difensori al mondo, piuttosto che venderlo per prendere un doppione in altro settore del campo e sostituire lo stesso K2 con l’esperto, ma datato, Papastathopoulos? La risposta è ovviamente: no. Allora ben venga (e pure in fretta) il 5 ottobre, perché in questa parte conclusiva delle contrattazioni, il Napoli può uscirne solo che indebolito.
Rino Gattuso non ha bisogno di altri elementi per essere in scia alle battistrada Inter e Juventus, così come per affiancare l’Atalanta in quella corsa alla zona Champions che rappresenta l’unico vero obiettivo della stagione. Conte e Pirlo, loro sì, guidano delle corazzate che hanno il diritto-dovere di candidarsi al titolo di campione d’Italia. Il Napoli non può dire “puntiamo a vincere lo scudetto”, perché non può permettersi gli acquisti fatti (e che continuano a fare) le due regine d’Italia: l’Inter ha aggiunto Darmian e vorrebbe arrivare a Kantè per arricchire un organico già colmo, mentre la Juventus vorrebbe fare il blitz finale con l’acquisto di Chiesa. Per cui, se pure in azzurro arrivasse Veretout, perdendo Koulibaly, si andrebbe a rinforzare un settore per indebolirne un altro, quella difesa che in cinque gare tra amichevoli e campionato, finora non ha subito reti.
Il Napoli non è da scudetto, però non si può negare un aspetto emerso in questo abbrivio di stagione: la squadra azzurra è tosta abbastanza e, se Inter e Juventus dovessero sbagliare qualcosa nel loro inseguimento al tricolore, proverà con tutte le energie a ribaltare il pronostico che la dà per sfavorita. Idem per gli altri due trofei nei quali gli azzurri sono iscritti. La Coppa Italia, di cui sono freschi detentori, e l’Europa League che piacerebbe molto alla piazza partenopea poter vincere, a distanza di 31 dall’ultima (ed unica) volta, per mettere in bacheca il secondo trofeo europeo.