Getty Images
Napoli, 6 tiri e 6 gol presi: telefonata nella notte, tutti i dubbi di Ancelotti
QUINDICI GIORNI DI ISOLAMENTO - Se il primo a porsi degli interrogativi sempre più stringenti sarà lo stesso Carlo Ancelotti, è bene che il tecnico, il suo staff e quelli che resteranno a Castel Volturno in questi giorni di Nations League vivano in un isolamento volontario. Napoli ed il Napoli erano una bomba a orologeria già annunciata: alla prima sconfitta, tra vedove di Sarri e delusi dal mercato, era prevedibile un fuoco di fila alimentato anche da chi ha dell'astio irrisolvibile con un patron e una società che raramente riescono a far amarsi. La certezza è che Ancelotti sia venuto fuori da momenti molto più complessi nella sua carriera. L'incertezza sta nel capire se tra lui e la squadra sboccerà effettivamente quel feeling che farà superare i problemi che le rimonte con Lazio e Milan avevano mascherato.
COERENZA - L'errore più pesante che potrebbe esser commesso ora è quello di cadere nell'eccesso. Ad esempio provando a scimmiottare Sarri, oppure nel rinnegare il percorso iniziato finora. Coerenza, anche se si guarda alla critica giornalistica: dalle griglie tra il quinto e il sesto posto, il Napoli è passato ad essere l'unica anti-Juve possibile, mentre ora Ancelotti è già uno che sbanda irrimediabilmente. Una forte mancanza di equilibrio, la stessa che il Napoli ha avuto contro la Samp. La coerenza, allora, per Ancelotti è l'unica strada per crescere, ed apprenderla rapidamente farebbe bene anche a una certa parte di opinionismo fazioso che alle soglie del 2019 potrebbe anche provare a evolversi. Anche perché gli avversari non segneranno sempre a ogni tiro in porta com'è successo finora: 6 su 6 nelle prime tre giornate di campionato.