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    Napoli, 6 tiri e 6 gol presi: telefonata nella notte, tutti i dubbi di Ancelotti

    Napoli, 6 tiri e 6 gol presi: telefonata nella notte, tutti i dubbi di Ancelotti

    • Marco Giordano
    Quando, attorno a mezzanotte, ti arriva un messaggio del tipo “Caro, sei operativo?” nove volte su dieci è qualcosa di importante, soprattutto se nell'aria c'è ancora l'odore acre e rancido di una sconfitta pesante. Tra tante parole e qualche insulto, alla mia fonte sono bastate poche istantanee per darmi la chiave di volta di quello che è accaduto ieri sera al Ferraris, in un primo tempo in balia della Samp ed in un secondo dove c'è stata una reazione di nervi e di strappi ma mai di squadra: “Non si capisce perché in campo non fanno quello che provano e riescono a fare in allenamento”. Le analisi a questa frase possono essere le più svariate, possono andare dall'aspetto psicologico della squadra e dei suoi leader a quello di un allenatore che non si è ancora saputo imporre, passando dalla necessità di avere più tempo per lo switch da un gioco ortodosso e interiorizzato mnemonicamente ad un altro che ha altri principi ed altri riferimenti.

    QUINDICI GIORNI DI ISOLAMENTO - Se il primo a porsi degli interrogativi sempre più stringenti sarà lo stesso Carlo Ancelotti, è bene che il tecnico, il suo staff e quelli che resteranno a Castel Volturno in questi giorni di Nations League vivano in un isolamento volontario. Napoli ed il Napoli erano una bomba a orologeria già annunciata: alla prima sconfitta, tra vedove di Sarri e delusi dal mercato, era prevedibile un fuoco di fila alimentato anche da chi ha dell'astio irrisolvibile con un patron e una società che raramente riescono a far amarsi. La certezza è che Ancelotti sia venuto fuori da momenti molto più complessi nella sua carriera. L'incertezza sta nel capire se tra lui e la squadra sboccerà effettivamente quel feeling che farà superare i problemi che le rimonte con Lazio e Milan avevano mascherato.

    COERENZA - L'errore più pesante che potrebbe esser commesso ora è quello di cadere nell'eccesso. Ad esempio provando a scimmiottare Sarri, oppure nel rinnegare il percorso iniziato finora. Coerenza, anche se si guarda alla critica giornalistica: dalle griglie tra il quinto e il sesto posto, il Napoli è passato ad essere l'unica anti-Juve possibile, mentre ora Ancelotti è già uno che sbanda irrimediabilmente. Una forte mancanza di equilibrio, la stessa che il Napoli ha avuto contro la Samp. La coerenza, allora, per Ancelotti è l'unica strada per crescere, ed apprenderla rapidamente farebbe bene anche a una certa parte di opinionismo fazioso che alle soglie del 2019 potrebbe anche provare a evolversi. Anche perché gli avversari non segneranno sempre a ogni tiro in porta com'è successo finora: 6 su 6 nelle prime tre giornate di campionato
     

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