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    Napolimania: passo indietro rispetto all'anno scorso. Ma la squadra di Ancelotti è da coppa e non da Serie A

    Napolimania: passo indietro rispetto all'anno scorso. Ma la squadra di Ancelotti è da coppa e non da Serie A

    • Marco Giordano
    Sarri ne faceva troppo poco? Forse si: e forse, aveva consapevolezza anche del livello delle alternative a sua disposizione. Perché il Napoli visto contro il Chievo è stato il Napoli di Ounas e Diawara, di quelli che scalciano perché giocano poco, ma lo fanno male in campo quando vengono schierati. È stata la gara di Zielinski messo da interno di centrocampo, come piace a lui: e per novanta e passa minuti si è vista tutta la qualità del polacco ma anche la sua concretezza attuale, quella che non gli consente, da un paio di stagioni a questa parte, il tanto famoso salto di qualità definitivo. La gara contro il Chievo è lo specchio che è giusto ruotare, ma che le squadre, soprattutto dopo la sosta, soprattutto quando le squadre hanno bisogno di quella cazzimma che si traduce nell'intensità, nell'efficacia e nella tenuta mentale della quale ha parlato Ancelotti. “Il Napoli era poco reattivo, abbiamo dato la possibilità al Chievo di entrare nella nostra area. Nella seconda parte la partita è stata fatta e sfruttata diversamente. Non è stato un problema di prestazione individuale, non abbiamo fatto la partita che avevamo nelle nostre corde”: così Ancelotti in conferenza stampa che dimostra come qualcosa di diverso potesse esserci.

    LE SCELTE ED IL FUTURO. “Abbiamo una partita fondamentale mercoledì, non sarà lo stesso Napoli”: la ventata d'ottimismo del tecnico azzurro in vista della Coppa non serve a lenire la ferita. Perché se per Ancelotti il sogno non è svanito, essere a meno otto dalla Juventus quando siamo ancora a novembre rappresenta l'emblema di un passo indietro fatto rispetto alla scorsa stagione. È un Napoli che gestisce le energie, che cerca di essere vivo su più fronti il più a lungo possibile. Giusto domandarsi come si arriva vivi: giusto domandarsi se queste gare, se la partita col Chievo, per esempio, può darti un parametro. Alcuni giocatori sono da Napoli, alcuni calciatori possono essere il futuro del Napoli. Pare piuttosto evidente che Ounas e Diawara siano pronti per il prestito, che il povero Milik non possa continuare a reggere un termine di confronto con il mercato se il mercato prende il volto di Cavani. Le scelte che ha fatto Ancelotti contro il Chievo sono, anche, il frutto di una concordata politica societaria. Perché la centralità è alle Coppe, non ad un sogno impossibile chiamato scudetto, perché arrivare tra le prime quattro contempla anche un pareggio con il Chievo in casa, ma non hai margine d'errore contro la Stella Rossa, perché la Champions è altro palcoscenico. Se mercoledì non ci sarà questo approccio molle, indolente, allora ci sarà la controprova dell'assunto e servirà a definire, completamente, quelli che sono gli obiettivi stagionali del Napoli.

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