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Napolimania: Spalletti via per paura di mettersi in gioco. Ha ragione Allegri: la Champions è più sua che del Milan
A Napoli, invece, si gode. I tifosi si stanno preparando per l’ultima festa. Quella del 4 giugno al Maradona. Sarà anche l’ultimo giorno di Luciano Spalletti sulla panchina partenopea. Anche se non c’era bisogno, l’altra sera da Fabio Fazio, a “Che tempo che fa” su Rai3, il presidente De Laurentiis ha ufficializzato l’addio del toscano. Dopo due anni ha finito il suo ciclo azzurro. Di solito durano di più ma a quanto pare Lucianone ha esaurito tutte le sue energie. Ha pensato bene di andare via da vincitore per evitare di passare l’anno prossimo da scarso anche con un secondo posto. Ormai il suo l’ha fatto, si è anche tatuato e quindi non resta che salutare il popolo napoletano nell’ultima sfida della stagione. Quella dove alzerà anche lui il trofeo. Se lo merita tutto ma si sarebbe dovuto mettere ancora in gioco per far capire a tutti le sue qualità. Ma il Napoli è un privilegio non è un obbligo, così come ha fatto sapere De Laurentiis. Resterà sempre nei cuori della città sperando, però, che non vada in piazze nemiche altrimenti lo diventerà anche lui. D’altronde, poi, dovrebbe mostrare un tatuaggio particolare ai sostenitori avversari e rischierebbe di essere contestato. Morto un Papa se ne fa un altro. Pare che dovrebbe parlare spagnolo il prossimo allenatore del Napoli. Luis Enrique sembra attratto dal progetto azzurro ma nel caso in cui dovesse tirarsi indietro a quel punto meglio affidarsi a Vincenzo Italiano. Sperando che i suoi cicli durino più di due anni.