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    Napolimania: Spalletti via per paura di mettersi in gioco. Ha ragione Allegri: la Champions è più sua che del Milan

    Napolimania: Spalletti via per paura di mettersi in gioco. Ha ragione Allegri: la Champions è più sua che del Milan

    • Salvatore Caiazza
    Tutte in fila, una dietro all’altra. Domenica finisce il campionato ma già la zona Champions è bella che decisa. Il Napoli ha stracciato un torneo che ad agosto dell’anno scorso doveva essere di proprietà di una delle due milanesi o della Juventus. Nulla di tutto ciò. Ad alzare il trofeo dello scudetto nell’ultima sfida sarà la squadra di Luciano Spalletti. Non c’è stata storia al cospetto di avversarie che erano state accreditate dai soliti esperti della griglia ai primi posti della graduatoria. Di Lorenzo e compagni al massimo, assieme alla Lazio, avrebbero potuto lottare per l’Europa League o la Conference. Complimenti ai pifferai che dovrebbero eventualmente fare delle considerazioni senza guardare troppo alla geografia. Dunque, nella grande Europa ci vanno due squadre del Sud e due del Nord. Dispiace che la Juventus abbia dovuto lasciare il posto ad un Milan che oltre a “zero tituli” doveva stare fuori dalle prime quattro posizioni. Ma il club bianconero ha pagato la penalità di una gestione delle plusvalenze andato oltre ogni misura. Senza dimenticare che c’è anche il processo degli stipendi. Ha ragione Allegri, però, sul campo la Champions è sua. Peccato che l’anno prossimo, però, il martedì e il mercoledì starà seduta in poltrona con tutti i tifosi bianconeri a guardare le altre in tv. Forse neanche il giovedì potrà giocare, tutto dipende da cosa deciderà la Uefa. Certo è che due anni senza un trofeo per la Signora è davvero troppo e via con le contestazioni. Di Maria è stato quello più colpito.

    A Napoli, invece, si gode. I tifosi si stanno preparando per l’ultima festa. Quella del 4 giugno al Maradona. Sarà anche l’ultimo giorno di Luciano Spalletti sulla panchina partenopea. Anche se non c’era bisogno, l’altra sera da Fabio Fazio, a “Che tempo che fa” su Rai3, il presidente De Laurentiis ha ufficializzato l’addio del toscano. Dopo due anni ha finito il suo ciclo azzurro. Di solito durano di più ma a quanto pare Lucianone ha esaurito tutte le sue energie. Ha pensato bene di andare via da vincitore per evitare di passare l’anno prossimo da scarso anche con un secondo posto. Ormai il suo l’ha fatto, si è anche tatuato e quindi non resta che salutare il popolo napoletano nell’ultima sfida della stagione. Quella dove alzerà anche lui il trofeo. Se lo merita tutto ma si sarebbe dovuto mettere ancora in gioco per far capire a tutti le sue qualità. Ma il Napoli è un privilegio non è un obbligo, così come ha fatto sapere De Laurentiis. Resterà sempre nei cuori della città sperando, però, che non vada in piazze nemiche altrimenti lo diventerà anche lui. D’altronde, poi, dovrebbe mostrare un tatuaggio particolare ai sostenitori avversari e rischierebbe di essere contestato. Morto un Papa se ne fa un altro. Pare che dovrebbe parlare spagnolo il prossimo allenatore del Napoli. Luis Enrique sembra attratto dal progetto azzurro ma nel caso in cui dovesse tirarsi indietro a quel punto meglio affidarsi a Vincenzo Italiano. Sperando che i suoi cicli durino più di due anni. 

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