Napolimania:| Senza il Pocho sono guai
Senza Lavezzi le cose vanno quasi sempre male. Altro che turn over. Altro che Mazzarri. Quali troppi cambi. Quando il Napoli perde, e il Chievo non fa eccezione, c’è un comune denominatore, quasi sempre presente: non c’è Lavezzi. Nelle ultime sei sconfitte in campionato degli azzurri, in ben quattro di queste partite mancava il Pocho. E allungando l'analisi dei ko ad otto partite, si arriva ad una perfetta parità: su otto sconfitte, in quattro occasioni non c'era Lavezzi. L'inquietante dato testimonia come il Napoli abbia una sorta di 'dipendenza' dalle giocate dell'argentino.
Che segni poco, o che non segni affatto, non conta: le scorribande di Lavezzi palla al piede caratterizzano il gioco di Mazzarri, basato tutto sulle ripartenze e sulla velocità. E quando il Pocho non c'è, gli altri... ballano. Il Napoli senza di lui è lento, e forse anche prevedibile. L'assenza di una prima punta forte di testa toglie un'alternativa di gioco valida. Quando il Pocho è in campo gli azzurri giocano in velocità, palla a terra. Quando l'argentino è fuori, nessun suo compagno è in grado di offrire le stesse soluzioni. Quindi la manovra di tutta la squadra diventa prevedibile.
Eppure il Napoli ci prova a sostituire degnamente Lavezzi. Mazzarri quest'anno può contare su ben otto ricambi: Hamsik, Cavani, Mascara, Pandev, Santana, Zuniga, Chavez e Lucarelli. Sono tantissime le alternative che Mazzarri può giostrare, ma salvo Chavez, che ancora non si è visto, tutti gli altri attaccanti - o giocatori comunque offensivi - hanno caratteristiche diverse. Del resto non è una novità che il Napoli senza il suo Pocho soffra: a parte la sconfitta di mercoledì, il Napoli perse senza Lavezzi anche a Palermo, finì 2-1 ed era il 24 aprile del 2011.
Hanno lasciato il segno, invece, le due sconfitte a stretto giro che il Napoli subì lo scorso febbraio, contro Chievo (ancora) e Milan: gli azzurri persero per 2-0 e 3-0. E c'è un altro dato che sconforta: in tutti questi ko senza Lavezzi la squadra azzurra ha segnato soltanto un gol (Palermo- Napoli). Mentre nelle altre due partite perse (ma è stato così anche in altre due sconfitte successive, tranne una, Lazio-Napoli 2-0) la squadra azzurra, pur perdendo, è riuscita sempre a segnare.