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    Napolimania: Sarri sta diventando Zeman

    Napolimania: Sarri sta diventando Zeman

    • Giovanni Scotto

    Esistono due categorie di allenatori: quelli vincenti, i cosiddetti "top". Che magari sono stati criticati perché facevano giocare male le loro squadre. Eppure hanno vinto i titoli. E poi ci sono gli allenatori "romantici", un po' filosofi, chiamati forse troppo facilmente "maestri". Profeti del bel gioco: hanno raccolto applausi e consensi, diventando quasi un "cult" degli appassionati di calcio. Onesti con se stessi e i loro tifosi, ma che non sono riusciti a vincere nulla, o quasi. Bisogna capire Maurizio Sarri, l'allenatore del Napoli, in quale emisfero vuole andare a finire. Ad ora i fatti portano nella dimensione appartenente agli allenatori-sognatori che pur bravi contano più esoneri che trofei. Il Napoli visto mercoledì sera contro il Besiktas sembrava proprio una squadra di Zeman: atteggiamento offensivo, 4-3-3 come un dogma. Tanto possesso palla e passaggi di prima, ma pure una difesa colabrodo e una personalità incostante.

    Il presidente Aurelio De Laurentiis cerca allenatori vincenti, e non novelli Zeman o Maifredi. Ci ha provato con Benitez, ha comunque portato a vincere Mazzarri, e voleva fare lo stesso con Sarri. Un allenatore di grande livello, che però sta dando la sensazione di infanatichirsi e rimanere prigioniero delle proprie convinzioni tattiche. Decisamente troppi i gol subiti fino ad ora. E se nella scorsa stagione molti numeri sono stati incoraggianti, gli stessi lo stanno tradendo adesso, almeno per quel che riguarda la sua gestione. In un pugno di partite una serie di primati negativi: tre gol incassati in casa (già due volte ormai), tre sconfitte consecutive e primo ko interno in Champions League. Il primo in Europa dopo 18 partite. Il Napoli va rimesso in piedi, e Sarri deve scegliere se stare nell'emisfero dei vincenti o rimanere un "cult" per appassionati. Un po' come certi film di Serie B.

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