“Poi ha cominciato a piovere”, Walter Mazzarri è sempre stato il re degli alibi quando le sue squadre perdevano o non giocavano bene. La scusante della pioggia fu clamorosa quando allenava l'Inter, ma mai mi sarei aspettato che Maurizio Sarri si mettesse nella sua stessa scia dopo il “paliatone” tecnico tattico subito contro il Napoli. Ho amato il Comandante di Figline Valdarno. Mi ha fatto venire i brividi nei triennio partenopeo ma sentirlo accusare gli arbitri è un colpo al cuore. C'è andato duro alla fine del match con la sua ex squadra. Ha accusato Sozza di minacce preventive per ciò che era successo con il Bologna spostando il tiro dalla pessima prova dei suoi ragazzi contro Osimhen e compagni.
Sicuramente il calcio di rigore su Lazzari ci poteva stare. Nulla quaestio ma non ammettere la superiorità di Spalletti nei suoi confronti è uno schiaffo alla lealtà sportiva. Nei primi cinque minuti della ripresa la Lazio era in balia delle onde. Chiusa nella propria area ha subito la bellezza di cinque tiri nello specchio della porta. Provedel è stato bravo ma è stato aiutato anche dai pali. Alla fine sul destro di Kvara ha dovuto alzare bandiera bianca. C'è stata qualche azione dalle parti di Meret ma nulla di che. Dunque, il dominio napoletano è stato netto e non c'è Sozza che tenga. Anche perché se il Var ha deciso di non intervenire significa che il penalty non c'era. Poi si può dire ciò che si vuole.
Di certo Spalletti sta dimostrando, con un gruppo rinnovato, di essere un maestro di calcio. A differenza di qualche suo corregionale che fa tirare la sua squadra una sola volta in porta. Mi riferisco naturalmente ad Allegri. Fossi nei tifosi bianconeri cambierei canale quando gioca la propria squadra del cuore. Magari mi concentrerei sul Napoli per capire come ci si può divertire guardando una partita di pallone. Il finale di questo Napolimania lo dedico a tutti quei tifosi o pseudo tali che nell'ultima giornata di campionato invece di sostenere i propri beniamini hanno urlato ancora una volta il loro odio verso Napoli e i napoletani. All'Olimpico i tifosi laziali si sono confermati razzisti nei confronti di Osimhen ed Anguissa. Nel derby sia milanisti che interisti hanno chiesto al Vesuvio di eruttare per distruggerci tutti. Mamma che bello... Anche a Udine i romanisti hanno pensato più ai partenopei che alla sfida. Che poi hanno perso sonoramente. Se vogliamo fare finta di nulla nessun problema. Ma se l'intenzione è quella di far cambiare le cose allora ci vogliono delle regole più dure perché le ammende alle società per responsabilità oggettive lasciano il tempo che trovano.