Napolimania:| Pocho, scatena l'inferno
I 'rumori' del nervosismo e delle polemiche sembrano un corpo estraneo in casa Napoli. Sarà stato un caso, ma in questi giorni fuori i cancelli di Castelvolturno ci sono stati ancora più tifosi del solito. Per la verità, il giorno dopo la zuffa tra Pazienza e un tifoso, le presenze sono state poche e discrete. Non c'era nessun incremento di forze dell'ordine o addetti alla sicurezza. Del resto, i cancelli del centro sportivo azzurro sono già piuttosto presidiati da guardie giurate, steward e spesso anche le forze dell'ordine. Ma ad avere la meglio è stata la sensibilità dei sostenitori napoletani, che venuti a sapere della fattaccio con protagonista Pazienza hanno pensato bene di lasciare un po' tranquilli i giocatori, senza 'l'assillo' di doversi fermare per firmare autografi e fare foto.
Va precisato che i sostenitori azzurri si sono sempre comportati in modo civile e corretto. Ma ovviamente qualche verifica c'è stata: è stato chiesto alle guardie giurate fuori l'ingresso di monitorare possibili comportamenti fuori le righe, e ovviamente di selezionare con la massima attenzione chi far entrare nel viale che porta direttamente dentro la sede azzurra. Di solito, qualcuno riesce ad arrivare fin lì, proprio come il tifoso che si è reso protagonista della zuffa con Pazienza. A tal proposito, il mediano azzurro ha fatto sapere di non essere intenzionato a sporgere querela, mentre il sostenitore che ha litigato col calciatore non è stato identificato dalla polizia, in quanto si è dileguato in tutta fretta. Non era facile tenere fuori dal campo di allenamento le polemiche e le tensioni. Ma a vedere l'allenamento di questi giorni del Napoli, le fiammate polemiche e le discussioni sembravano corpi estranei.
Non c'è traccia di tensione nei volti dei calciatori azzurri: gli sguardi vanno subito a Pazienza e Lavezzi. Del centrocampista abbiamo già detto, mentre il Pocho, sempre martedì, è stato ascoltato dai giudici per la querela che ha ricevuto per la presunta rissa di Posillipo. Chi si aspettava, quindi, i due calciatori tesi e nervosi sbaglia. Tranquillissimo Pazienza, altrettanto il Pocho. Altro che nervoso, il Pocho aveva voglia di scherzare: l'argentino ha 'sottratto' la macchina fotografica di Italo Cuomo, il fotografo ufficiale della società azzurra, che stava eseguendo alcuni scatti sul campo di allenamento. Manifestando una certa agilità con l'apparecchio professionale, Lavezzi ha scattato alcune foto ai compagni di gioco tra i sorrisi generali, Mazzarri compreso, e poi ha gentilmente restituito a Cuomo il ferro del mestiere. Un chiaro segno di come il morale degli azzurri, e in particolare del Pocho, sia tutt'altro che ombroso e nervoso.
L'unico a farsi sentire durante questa settimana è stato Walter Mazzarri. Le maggiori attenzioni sono rivolte proprio ai difensori. I crucci dell'allenatore: le diagonali e i movimenti senza pallone. 'Cribari segui l'avversario, devi essere veloce - ha gridato Mazzarri -. Cannavaro, ti voglio sempre aggressivo'. Mazzarri ha incitato i difensori ad essere bravi coi tempi: 'Cerchiamo di muoverci bene', ha incitato più volte il tecnico del Napoli. Sotto osservazione anche Ruiz, incoraggiato a far bene: 'Bravo, bravo', gli ha ripetuto spesso l'allenatore. È l'ora dello spagnolo, e Mazzarri lo sa bene, incitandolo e preparandolo all'esordio in campionato dopo quello in Europa League, e ancora una volta sotto i riflettori. Quindi non resta che aggrapparsi a Lavezzi e alla sua personalità, per tornare da Parma col più classico dei risultati scaccia polemiche.