Ci vuole coraggio a restare sul carro dei vincitori quando di vittorie ne sono arrivate soltanto due nelle ultime dieci partite di campionato (Udinese e Lecce). E più che carro sarebbe il caso di parlare di 'carretta', perché il Napoli versione campionato è il peggiore dell'era Mazzarri. E se si considera il brutto finale di stagione dello scorso anno (dieci punti dilapidati) il ciclo negativo è molto più lungo di quello che sembra. Fuori casa l'andamento è da campionato anonimo: solo due vittorie esterne. In casa, fin'ora, si è tenuto botta, ma se si comincia a perdere al San Paolo allora sono davvero guai.

Dopo il Parma, anche la Roma viene a fare festa a Fuorigrotta. Sicuramente la sfortuna ha avuto la sua componente, ma senza voler fare la lotta tra bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno basta ascoltare le parole di De Sanctis: il portiere azzurro ha lanciato un vero e proprio allarme, ammettendo che la Champions sta condizionando il campionato, e che gli errori si stanno moltiplicando in modo preoccupante. Il motivo è la distrazione, lo sbagliato approccio mentale. Non si deve parlare di stanchezza, non esiste. Semmai, è una 'stanchezza mentale'. Qualcosa di inconsapevole che si annida insidioso nelle menti dei calciatori, condizionandone le prestazioni.

Ecco perché De Sanctis ha chiesto a sé stesso e ai suoi compagni di darsi una mossa. Il Napoli sta prendendo una brutta piega: subisce gol a raffica, ben dieci nelle ultime cinque partite di campionato. La Champions va benissimo, ma il prezzo da pagare non può essere un campionato anonimo. Intanto gli azzurri sono a dieci punti dall'Udinese e a otto dalla Lazio: recuperare sarebbe già una mezza impresa, ma non sarà semplice. Finché gli azzurri saranno in Champions potrebbe anche andare bene, ma se si dovesse uscire agli ottavi? Il Napoli si ritroverebbe con la Champions fuori portata, e l'Europa League sarebbe comunque da conquistare.

A questo punto il Napoli deve dare il 100% per vincere la Coppa Italia. Obiettivo possibile, gli azzurri possono arrivare facilmente ai quarti (c'è il Cesena agli ottavi). La Coppa Italia sarebbe un trionfo storico: regalerebbe un trofeo dopo 21 anni di digiuno e garantirebbe agli azzurri un posto in Europa al dispetto del campionato. Alzare un trofeo ripagherebbe eventuali delusioni in campionato e marcherebbe questa stagione come vincente; allo stesso modo darebbe a Mazzarri l'etichetta imperitura di vincente sulla panchina azzurra. Puff, tutte le perplessità sarebbero spazzate via. E del resto, questo Napoli così forte e ammirato in Europa sarebbe anche ora che vincesse qualcosa. O no?