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  • Napolimania:| O Cavani o 'morte'

    Napolimania:| O Cavani o 'morte'

    Gli schiaffoni presi a Verona sono stati dimenticati in fretta. Al Napoli sono bastati pochi minuti contro il Cesena per far svanire tutte le preoccupazioni. Ancora una volta è stato lui a sbrogliare la matassa: Edinson Cavani. Ormai è chiaro, segna sempre lui. A Napoli un bomber così non si vedeva dai tempi di Careca (a proposito, il suo record di gol di 19 reti sarà presto sgretolato), e un cannoniere di questo spessore giova a tutto il calcio italiano. La quantità impressionante di gol messa a segno da Messi e Cristiano Ronaldo (sono a quota 24) sembra di un altro pianeta, ma nel suo 'piccolo' il Matador sta facendo qualcosa di straordinario: porta in alto il Napoli e tiene a bada gente come Di Natale ed Eto'o, che sono bomber di professione, ormai certificati e garantiti.

    La forza di Cavani è proprio quella di essere un effetto sorpresa, il cosiddetto 'crack', come dicono in Spagna. Nessuno se lo aspettava, neanche Zamparini, che pietosamente fa finta di non essersi pentito e di ritenere Ilicic più forte (ma cosa c'entra Ilicic con Cavani, questo non si capisce). Cavani ha sicuramente avuto un percorso di crescita, ancora in divenire, ma è anche vero che a Napoli è stato aiutato da Mazzarri e dall'ambiente tutto. Edinson è arrivato con la città ai suoi piedi, che attendeva adorante un nuovo profeta del gol. E vista l'iniziale timidezza del giocatore, De Laurentiis gli ha addirittura tolto dalle 'scatole' l'ingombrante Quagliarella. Un messaggio chiaro per Cavani, che ha capito che la squadra e la città si aspettava da lui quei famosi 20 gol a campionato vaneggiati da cinque anni. E lui, che ha la qualità dei grandi, vale a dire l'umiltà, ha trasformato queste pressioni in energia positiva ed esaltazione.

    Le sue impressionanti doti fisiche e di atleta hanno fatto il resto. La squadra gioca per lui, e poco conta se Lavezzi soffre un 'pochino' di gelosia. Mazzarri ha chiesto e ottenuto Mascara, uno che gli assist li sa fare, proprio per non lasciare mai Cavani senza rifornimenti di palloni. Ma a voler riflettere un attimo, una nube si affaccia preoccupante: l'uruguaiano è stato sempre in campo, essendo in diffida potrebbe presto saltare una partita, ma fisicamente è al top praticamente da fine agosto. Corre, gioca quasi sempre per 90 minuti (solo due le sue sostituzioni e altrettante le panchine) e Mazzarri si guarda bene dal risparmiarlo per farlo riposare. Se non vogliamo dire che il Napoli è Cavani, è obbligatorio affermare che i gol del Napoli sono Cavani.

    L'orribile pensiero di vedere un Napoli senza Cavani fa venire il freddo addosso: la squadra pende dai suoi piedi, e il matador segna quasi tutti i gol degli azzurri. Ma l'impressione è che non si riesca a prescindere dalla presenza di Cavani in campo. Per come rientra, per come gioca, per come terrorizza le difese. Il cammino del Napoli dipende tutto o quasi dalla salute del suo bomber, ed è scontato dire che in panchina non c'è un sostituto alla sua altezza. Probabilmente un elemento alla sua altezza non esiste in nessuna panchina d'Italia, e questo va detto solo come magra consolazione. Ai napoletani non resta che incrociare le dita: con Cavani si può andare lontano, ma senza di lui... meglio non pensarci.

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