Napolimania:| Non lasciamo Aurelio solo
La sfuriata negli studi Sky per la diramazione dei calendari ha spaccato il mondo del calcio: De Laurentiis si è guadagnato l'antipatia (se ancora c'erano margini di guadagno) di una fetta di presidenti di serie A, suoi colleghi. Ma soprattutto si è visto irridere sia da Abete che da Beretta. Il numero uno della Figc ha definito 'goliardia' la reazione di De Laurentiis: in questo modo ha mancato di rispetto al presidente del Napoli, che quella sera tutto ha fatto fuorché sorridere e scherzare. E Beretta non è stato da meno: mentre il povero Aurelio (inutilmente) si augurava che le italiane in Europa non si scontrassero tra loro prima e dopo i turni di Coppa, il presidente della Lega di serie A sorrideva sornione. Perchè? Forse già conosceva certi incroci di calendario? Allora va bene discutere sulla reazione del presidente, le parolacce, la buffa fuga in motorino. Ma attenzione: Aurelio non è uno stupido. Se l'ha presa in quel modo un motivo c'è, e va capito. Probabilmente qualche promessa è stata tradita. Il presidente del Napoli si è visto voltare le spalle, per l'ennesima volta. Ed allora, più che mai, ora è il momento di stare vicino a De Laurentiis. Non si dimentichi che tra le frasi rabbiose ha anche detto 'Torno a fare cinema'. Non sia mai: per il Napoli sarebbe una sventura. Perché De Laurentiis ha idee che possono davvero cambiare il calcio. 'Chi mi ama, mi segua'. Una delle frasi più amate dal presidente Aurelio De Laurentiis non è solo un motto, ma sta diventando lo slogan della politica societaria del Napoli.
Si era introdotto come un innovatore, un presidente con la voglia di cambiare tutto. Quelli che sembravano solo intenti, sono diventati, in pochi anni, dei punti fermi. E De Laurentiis ha già ottenuto delle importanti conquiste, che sembra siano destinate a segnare il passo, e a far diventare il Napoli un vero club innovatore. De Laurentiis ha già attuato cambiamenti importanti nel mondo del calcio. Chi pensava che i club di serie A dovessero avere soltanto un main sponsor sulle maglie, si sbagliava. In altri Paesi le squadre hanno ne diversi: da noi solo alcuni club avevano in piccolo un altro mini-sponsor sul petto, ma a De Laurentiis non interessava. L'idea del patron era un doppio sponsor ufficiale, frontale. Detto fatto: il concetto di De Laurentiis è quello delle macchine di formula Uno: 'Neanche si vede più il colore, perché le auto sono ricoperte dagli sponsor. Perché non possiamo farlo, in piccolo, anche sulle maglie da calcio?'. Sperando che le casacche non diventino davvero tapezzate di marchi.
Un'altra battaglia del presidente del Napoli è quella di equiparare il calcio femminile a quello maschile. Il presidente vuole catturare il bacino di utenza al 100%, e per questo vorrebbe creare una lega parallela, professionistica, con le più grandi squadre d'Europa. L'obiettivo è quello di rendere davvero il calcio uno sport universale e amato sia dagli uomini che dalle donne. Obiettivo simile per il calcio asiatico. De Laurentiis punta soprattutto alla Cina, per allargare gli orizzonti e creare club 'satelliti' di quelli europei, che possano avvicinare il popolo orientale al calcio europeo e sudamericano. De Laurentiis punta in modo furioso sul marketing e la comunicazione: non esiste oggetto che non sia targato Napoli. Addirittura, la società azzurra sponsorizzerà anche beni immateriali, come viaggi e crociere. La comunicazione verrà invece portata avanti con un canale dedicato. Lo ha inaugurato a Dimaro: un salotto aperto con i tifosi, incontri pubblici per parlare alla gente e confrontarsi. Anche questo è saper innovare.