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Ancelotti cambia il Napoli, ma ci sono titolari e riserve: ecco chi gioca col PSG
IL CAMPANELLO D'ALLARME - Nelle interviste post-partita, Ancelotti non ha solo incensato Mertens. Con il più classico modus operandi dei grandi allenatori, il tecnico si è soffermato sulle mancanze per tenere alta la tensione in vista del PSG. Ha parlato di una gara che gli è piaciuta poco, ha fatto capire che è stato il Napoli dei singoli e non del collettivo. Ha spiegato gli errori che non gli sono piaciuti, quei palloni tra le linee che sono passati con troppa facilità. Lo ha sottolineato alle telecamere e lo avrà fatto anche nello spogliatoio. Servirà, martedì, il Napoli dell'andata di Parigi: se possibile ancora più attento ad accorciare, a stringere gli spazi, a non lasciare nulla al Psg. Per questo non ci saranno Rog e Diawara. Al primo ed in parte anche al secondo mancano i tempi del mediano che è titolare nella grande squadra. L'esempio, il paradigma si chiama Busquets: non serve rubare l'occhio, non serve fare 15 lanci in verticale per essere un centrocampista top. Quello che serve è il senso tattico: stringere il campo agli avversari, allargarlo ai tuoi compagni. Occupazione di tempo e spazio nelle due fasi. Il guineano, classe '97, va ancora troppo a strappi. Il croato dà la sensazione di non aver fatto ancora il salto e di non averlo neppure in potenza. Ed è per questo che anche in mediana, nel Napoli che cambia anche sette calciatori a partita, esistono delle gerarchie definite. E, nonostante tutto, Marek Hamsik resta un faro quasi inossidabile.