Napolimania:| Mazzarri non sembra più lo stesso
Finisce la favola del Napoli-treno che volava tenendo il passo della super Juventus. E, giustamente, una favola non può che finire nella notte di Halloween: il Napoli ha vissuto a Bergamo la notte delle streghe, con tutti i crismi del caso. Al di là del freddo, del vento e della pioggia, si sono viste cose piuttosto brutte. Del resto ci si poteva aspettare che nella notte di Halloween la Dea potesse facilmente trasformarsi in una perfida megera. Il Napoli quindi non regala dolcetti ai suoi tifosi, e come tradizione anglosassone vuole si becca lo 'scherzetto' firmato Carmona (lui è in Italia dal 2008, solo due gol segnati in Serie A, entrambi al Napoli). Se poi Insigne ed Hamsik non accettano 'Consigli', allora la frittata è fatta. Il Napoli è uscito dall'Azzurri d'Italia con le ossa rotte, nonostante siano arrivate tantissime occasioni non sfruttate. Il perfido scherzetto dei bergamaschi, invece, si è concretizzato con un solo tiro in porta.
Adesso aleggia la proeccupazione, perché al di là del problema del vice Cavani, che da domenica potrebbe essere di nuovo accantonato, si è vista una squadra che ha spinto in avanti con poca precisione. Napoli arruffone, quindi, e non si poteva evitare di notare un Mazzarri a capo chino davanti alla panchina. L'allenatore azzurro non si è sbracciato come al solito, sembrando quasi rassegnato. A fine gara ha spiegato che non aveva molto da correggere, perché la sua squadra stava giocando bene, ma in realtà, chi lo conosce, lo ha visto diverso, quasi rassegnato. E proprio attorno agli umori del tecnico muovono le perplessità più concrete. Se per risolvere i problemi in attacco basta mandare Cavani in campo, l'atteggiamento dell'allenatore va seguito con attenzione. Piuttosto imbronciato nell'ultimo periodo, Mazzarri ha spesso evitato di incontrare i giornalisti, e quando lo ha fatto è sembrato seccato, quasi fosse stufo.
Poi le sue dichiarazioni sul futuro: a fine stagione potrebbe concedersi un anno sabbatico. Tutti i commentatori le hanno ritenute inopportune, ma Mazzarri, con un po' di ostinazione, difende le sue scelte, dimenticando che Napoli non è la Spagna. L'ambiente partenopeo esercita pressioni, preme: il tecnico partenopeo sa bene che i giocatori sono quasi in simbiosi con lui, e questo futuro incerto penalizza innanzitutto loro. Mazzarri è stufo dell'ambiente? Va bene, ma di certo il fortino azzurro non va abbandonato. La squadra partenopea ha sette punti in più rispetto alla passata stagione, e la sfida di domani tra Juventus e Inter potrebbe teoricamente rimettere gli azzurri in corsa per il tricolore. Ma per provarci davvero serve un Mazzarri vero, quello che aveva promesso un'anima al Napoli. Si spera che quest'anima non sia lui a perderla.