Getty Images
Napolimania: Allegri felice ma non troppo. Scudetto, fattore De Laurentiis
LA CERTIFICAZIONE - Provando ad analizzare, però, la gara di ieri vien fuori che per il Max juventino forse c'è davvero poco da stare Allegri. La battuta è scontata ma quanto mai appropriata: Napoli-Inter di ieri sera è stata, per distacco, la gara più bella di un campionato che ha sempre visto vittorie frutto di errori. Anche nel successo della Lazio allo Stadium, ad esempio, si sono palesati i limiti attuali della retroguardia bianconera. Al San Paolo ieri è andato in scena l'elogio della ricerca della perfezione. Perché ogni attacco riuscito è arrivato ad esser pericoloso senza mai riuscire a sfruttare una disattenzione avversaria, perché la fase offensiva è stata costruita sfruttando tutte le armi a disposizione e con una variabilità di soluzione estremamente interessante. Inoltre, ci sono i margini di crescita che sono importanti, soprattutto in casa Napoli: perché Mertens tornerà ad esser devastante, perché il collaudo della difesa non potrà che perfezionarsi sempre più, perché Hamsik e Zielinski sono sulla via giusta per ritrovare gol e prestazioni. Insomma, la gara di ieri ha certificato che si tratterà di una corsa a tre per lo scudetto.
TRA CAMPO E MERCATO - Questo, nonostante le dichiarazioni di facciata di Spalletti, che per il momento scommette leggero sul tavolo del campionato, ma è consapevole di avere le fiches per provare a divertirsi fino alla 38esima. Molto dipenderà, però, ora dal mercato di gennaio: perché la Juventus ha una batteria di soluzioni più ampia, perché Sarri ha già lanciato un primo interrogativo sui ricambi di qualità, con il pensiero che subito è volato a Verona e sul quel Roberto Inglese voluto da De Laurentiis ma che certo non è Arek Milik. Nella sessione invernale ci sarà da capire quanto davvero il patron azzurro sarà disposto a rischiare sul tavolo di questo campionato: da lì sarà impossibile per tutti bluffare.