Napolimania: Leno, Ancelotti e la burocrazia aureliana nel caos del portiere che non c'è
BUROCRAZIA PARTENOPEA. Si dirà: un titolare ed una riserva si acquistano anche nell'arco di poche ore, poi c'è il 19enne Lunin che potrebbe essere un ottimo investimento per il presente ed il futuro. Tutto vero, ma con un'opposizione forte ed immediata da porre: il Napoli ha trattato Leno da più di un anno e fino a ieri ancora si discuteva della distanza tra l'offerta azzurra, la richiesta del Leverkusen e la relativa irritazione del club delle aspirine per un estenuante balletto di cifre. Tutto questo dopo un infaticabile lavoro svolto dall'ottimo Fabio Parisi che, in qualche modo, ha fatto si che si potessero bypassare la burocrazia dei diritti d'immagine. Un'altra burocrazia, però, quella aureliana è inossidabile (come dimostra Leno dato per vicino all'Arsenal) e si riverbera, comunque, sui possibili affari.
LIMITE INVALICABILE. Sembra quasi d'esser al cospetto di una zona militare, con quella scritta, limite invalicabile, che segna un confine che De Laurentiis non ha alcuna voglia di passare. Perché il limite è un passo verso un modo diverso di gestire il Napoli, in una tempestività che comporta rischi e costi. Ed anche mancati guadagni: perché la gestione ADL stava per far saltare l'affare Jorginho al City, con la richiesta mai cessata di almeno 60 milioni. Un business che solo l'abilità negoziale di Giuntoli e dell'entourage del regista hanno salvato. Se un modello funziona (la gestione economica coniugata ai risultati sportivi hanno un rapporto che merita solo encomi) perché cambiarlo? De Laurentiis resterà, allora, della sua convinzione. Resta da capire se sarà la stessa linea di un tecnico abituato a standard operativi ben diversi.