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  • Napolimania:| Lavezzi, l'eroe moderno

    Napolimania:| Lavezzi, l'eroe moderno

    • Francesca Fortunato

    E' l'eroe di Napoli. Ogni anno Ezequiel Lavezzi infiamma i cuori dei tifosi azzurri: li fa sperare, sognare, trepidare, qualche volta impaurire e spesso gioire. Le sue gesta hanno ispirato artisti di ogni tipo e lui si sente sempre più legato al capoluogo campano. C'è chi teme che un giorno possa arrivare l'offerta giusta che lo faccia partire, ma quel momento sembra essere ancora lontano, almeno così si spera.

    Ha avuto sicuramente diversi alti e bassi, è 'scappato', è tornato, ha avuto notti folli e allenamenti duri: insomma il classico genio e sregolatezza. Molti lo avvicinano a Maradona, anche se sembra sempre un paragone eccessivo e fuori luogo, ma è vero che dopo El Pibe de Oro solo il Pocho è riuscito a far rinascere i sogni di gloria in riva al Golfo. Ora ci sta provando anche Cavani, ma Lavezzi è sempre Lavezzi. A far impazzire i supporters sono le sue cavalcate rapidissime, il suo tocco di palla e il suo carattere focoso. Deve sicuramente migliorare un po' nella fase realizzativa, ma anche da questo punto di vista stanno arrivando i risultati.

    E' l'uomo che ha fatto sbarrare gli occhi agli inglesi, quello che ha messo da parte Hamsik e Cavani a Liverpool segnando il gol del momentaneo vantaggio. Da quel momento il suo legame con la gente si è saldato ancora di più, se possibile. Lì è diventato il re della città. Inoltre ora è più aperto alle interviste (lo abbiamo visto anche alla Domenica Sportiva), è sereno e questo arriva al cuore di tutti. Oramai è un sultano in questa città. Sembra un eroe dei vecchi tempi, ma con le caratteristiche moderne: tatuaggi, macchine fiammanti, orecchini e tagli alla moda.

    La ciliegina sulla torta è arrivata domenica. Il Pocho era seduto in panchina, aveva bisogno di rifiatare un po' e Mazzarri gli aveva concesso questo 'lusso'. Poi, però, è giunto il suo momento: si è alzato per scaldarsi e dagli spalti sono partiti cori e applausi, c'è stata una lunga attesa per il suo ingresso con il fatidico 'olè' finale (un ingresso alla Totti o Del Piero, anche se c'è bisogno di molto altro tempo prima che le situazioni siano effettivamente paragonabili). Ed ora questo fuoriclasse è pronto a riprendersi anche un posto fisso in Nazionale.

    Forse l'unica pecca è che sta accadendo tutto troppo in fretta. Si è parlato addirittura di consegnargli la maglia numero 10. Una vera assurdità se si considera 'cosa' e 'chi' è stato Maradona per Napoli e tutto il calcio. Lavezzi dovrà restare in azzurro almeno altri 'mille' anni prima di poter essere paragonato al 'Dio del pallone'... Bisogna però sottolineare che non è stato il Pocho a chiedere  tutto questo, anzi, gli è piovuto dal cielo. Non a caso la sua crescita tecnico-tattica sembra derivare proprio dalla sua nuova maturità.

    SI può trovare una sorta di via di mezzo in questa situazione: se il Napoli dovesse vincere uno scudetto, allora... (a buon intenditore poche parole!). Intanto, questa sera toccherà a lui guidare l'attacco partenopeo a Cagliari: a differenza di quanto avvenuto contro il Parma sarà titolare e Cavani partirà dalla panchina, a meno che non ci sia qualche cambiamento dell'ultimo minuto. E  se arriverà un altro gol, sarà difficile frenare i sogni del Napoli...

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