Getty Images

Napolimania: la scelta di Orsato e quella macchia che non si cancellerà. Mai
NON È UN RISCATTO. Anche se Orsato, come spero e presumo, sarà perfetto in questa gara, se 490 giorni dopo non avrà sviste di nessun tipo, se 490 giorni dopo saprà interpretare il VAR come meglio non si possa fare, se 490 giorni dopo sarà capace di condurre in porto un big match senza il codazzo di giustissime polemiche, non servirà a cancellare la macchia che, per sempre, segnerà, la sua carriera. E non credo, francamente, di esser l'unico a pensarla così: sarebbe meraviglioso sapere cosa scrisse, quella sera del 28 aprile, l'organo tecnico presente al Meazza: ovvero cosa scrisse l'arbitro inviato dall'AIA per giudicare Orsato. Dal parere tecnico al voto alla presetazione, dal giudizio sulla personalità nell'arbitraggio alla condotta di gara. Perché questi documenti non sono pubblici, perché a milioni di appassionati che hanno sofferto non è dato modo di sapere perché vengono prese certe decisioni. Perché ai tifosi della Fiorentina non è stata data la chance di sapere perché è stato fischiato il rigore a Mertens, perché ai tifosi del Napoli è stato negato il diritto di conoscere perché un arbitro ha condizionato la corsa allo scudetto della loro squadra? Quando la trasparenza in seno all'AIA sarà realtà, senza sporadiche interviste che contribuiscono solo ad avvelenare il clima, allora ci sarà la possibilità concreta di fare uno step vero per forgiare una classe arbitrale indipendente, senza pressioni e con il giusto spessore per esser un vanto europeo. Ma, anche se dovesse accadere tutto questo (e ne dubito fortemente), niente toglierà la macchia ad Orsato. Niente.
Ascolta "La scelta di Orsato e quella macchia che non si cancellarà. Mai" su Spreaker.