Napolimania:| L'urlo che terrorizza le big
A leggere certi dati c'è da strabuzzare gli occhi: Marek Hamsik è entrato nei dieci cannonieri del Napoli di tutti i tempi (contando campionati e coppe). Lo slovacco, che col gol al Villarreal è salito a quota 49, si mette al decimo posto della speciale classifica, insidiando un mito come Hasse Jeppson, fermo a quota 52. Il dato è sorprendente, perché Hamsik è il solo centrocampista 'puro' ad entrare in questa favolosa top ten. Certo, ci sono anche Maradona e Vojak, che erano dei classici trequartisti, o 'numeri 10'. Hamsik, invece è il prototipo del calciatore moderno: un centrocampista di qualità e quantità, in grado non solo di fare egregiamente le due fasi, ma anche di proporsi in modo decisivo in zona gol, sfruttando gli spazi con inserimenti letali e sfoderando doti balistiche da attaccante.
Lo slovacco segna di sinistro, di destro e di testa, indifferentemente. Un vero e proprio cannoniere, che da assieme a Cavani sostiene l'attacco azzurro e in parte compensa la poco florida vena realizzativa del Pocho, che pur essendo arrivato a Napoli assieme a Marek, ha segnato ben 11 gol in meno. Tra l'altro Lavezzi, proprio con Cavani, è al ventesimo posto della classifica dei bomber di tutti i tempi. Ma i dati sorprendenti non finiscono qui: Hamsik ha segnato a tutte le grandi. Milan, Juventus, Lazio, Roma, Fiorentina, e chi più ne ha più ne metta. Marek non ha mai lasciato scampo alle big del campionato italiano. Ma ne manca soltanto una: ed è proprio l'Inter.
Un'onta che andrebbe presto colmata, ed ecco che domani si presenta la più ghiotta delle occasioni per completare l'opera. Del resto, il Napoli non vince a Milano contro l'Inter dal 1994: sono passati ben 17 anni, e all'epoca un'autorete di Jonk (su tiro di Buso) e Cruz segnarono l'ultimo successo azzurro in casa del Biscione. Quel Napoli era guidato da Marcello Lippi, ed era decisamente meno forte della squadra di Mazzarri. Che sia la volta buona? Di sicuro ci si affida alla carica di Hamsik, col suo urlo che fa tremare i polsi degli avversari. E se mancherà Cavani, la presenza dello slovacco sarà ancora più determinante per le sorti della squadra azzurra.