Napolimania: De Laurentiis, attento alle parole. Rispetta se vuoi rispetto!
Marco Giordano
Aurelio De Laurentiis è un grande commerciante, uno di quelli che sa far di conto come pochi e non ha paura di dimostrare che un presidente deve sottolineare quanto costerà un parcheggio. Nella conferenza stampa tenuta oggi a Bari, don Aurelio ha lasciato pochissimo spazio a suo figlio Luigi che sarà il patron del club pugliese ed ha trovato lo spazio, anche, per continuare in uno degli esercizi retorici che hanno scandito la sua estate: smentire, offendendo e, perché no, anche minacciando. Questa volta è toccata al collega Umberto Chiariello, storico volto di Canale 21, con tanto di querela promessa perché Chiariello avrebbe tirato fuori fake news lesive dell'immagine del patron. Premesso che una moratoria sulla diffusione di presunte notizie sia necessaria, soprattutto sui social, senza che si sfoci nella censura, una riflessione va fatta. De Laurentiis ha spiegato oggi di aver istituito una rubrica radiofonica nella quale tante volte si è autosmentito per far passare solo i messaggi che il presidente voleva che passassero nell'etere. La prima domanda legittima da porsi è: di chi ha paura De Laurentiis, perché ha bisogno di istituire un monopolio dell'informazione? Se qualche giornalista esagera, cerca popolarità con qualche boutade si qualifica da solo, sarà il pubblico dei tifosi a metterlo in disparte perché non credibile dopo un'inevitabile ed iniziale exploit. MEGLIO FAR PARLARE IL CAMPO. Sabato ci sarà una forte contestazione al San Paolo da parte delle curve. Che siano pochi o molti conta pochissimo: se ognuno di noi è qui, da CR7 ai giornalisti, lo dobbiamo ad ogni tifoso che alimenta il nostro circuito con la sua passione. Ed anche De Laurentiis deve le sue fortune a questa passione che, per questo, merita rispetto. Il muro contro muro è ontologicamente scorretto: così come sminuire ed offendere non porta da nessuna parte. “Il San Nicola vale 100 volte il San Paolo” ha detto oggi ADL a Bari: non è certo così che si ricuce il rapporto con la piazza. Il distacco è forte e diventa sempre più sensibile: De Laurentiis è avvertito come un corpo estraneo a Napoli ed al Napoli. Forse, al patron piace anche così: ma, senza un afflato non si è mai vinto nulla, senza una vera unione tra tutte le componenti è pressoché inutile immaginare successi o stagioni importanti. Il Napoli contro la Lazio è partito al meglio, aldilà delle griglie (alcune un po' ridicole) stilate in avvio di stagione. È per questo che siamo ancora in tempo: che parli solo Ancelotti e soprattutto il campo per il resto della stagione e De Laurentiis prenda esempio dal suo amico Andrea Agnelli per capire come e quando parlare.