Napolimania:| Il logorio dei titolarissimi
Titolarissimi, tenori, solisti e compagnia bella. Ora basta. La disfatta a Torino con la Juventus ha dimostrato che non si riesce più a reggere questi neologismi. Non è tanto il ko rimediato in casa dei bianconeri che ferisce, perché la squadra di Conte è imbattuta in campionato e in casa fa paura. Ma se il Napoli esce dallo stadio piemontese con la vergogna di zero tiri in porta e un Buffon inaspettatamente imbattuto, allora vuol dire che questa partita non solo si è persa, ma non è stata neanche giocata. Probabilmente il peggior Napoli dell'era Mazzarri: i benedetti titolarissimi logorati all'inverosimile, Lavezzi e Hamsik irriconoscibili, quasi spaventati. Cavani fantasma, ma almeno ha provato ad aiutare la difesa. Nello squallore azzurro si sono salvati soltanto Gargano e il solito Pandev, entrato a gara in corso e unico a provare a dare una piccola scossa alla sua squadra.
Se pure De Sanctis gioca male (gol di Quagliarella sul suo palo), il campanello d'allarme suona proprio nel momento più delicato della stagione. Quantomeno il Pocho ha ammesso di aver giocato non bene, tramite Twitter: dovrebbero fare lo stesso anche gli altri, chiedendo scusa ai tifosi per questa prestazione. Non si capisce perché sia necessario spremere in ogni modo sempre gli stessi giocatori: ormai lo ha detto anche De Laurentiis: 'Voglio vedere i giovani in campo. Basta con queste divisioni'. Il Napoli è una squadra, e non ci sono soltanto i soliti noti. Bisogna avere il coraggio di cambiare, e non soltanto perchè ci saranno delle assenze forzate a Roma. Mazzarri dovrebbe fare un passo avanti e cominciare a far ruotare qualcuno, con coraggio.
L'allenatore azzurro è il vero artefice della scalata del Napoli, ma non può restare imprigionato nel modulo o nella trappola dei 'titolarissimi', una creatura che lui stesso ha messo in piedi, ma che può diventare una sorta di Frankenstein. E il nuovo infortunio di Maggio testimonia come si stia esagerando nel fissarsi sempre sulla stessa squadra. Il tecnico azzurro sbagliò quando inserì sette giocatori col Chievo, ma ora non deve temere di dare spazio a qualche volto nuovo: Dzemaili, Fernandez, Britos, Pandev e forse pure Vargas meritano di giocare. E non importa se qualcuno dei 'titolarissimi' si lamenta dell'esclusione: serve determinazione e calma, perché questo è il momento più delicato della stagione. Tra 50 giorni si rigioca contro la Juventus nella finale di Coppa Italia, è impensabile immaginare una prestazione come quella di ieri. Il Napoli deve tornare a essere una squadra.