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    Napolimania: il bel gioco una necessità. E Allegri teme molto lo sfigato Sarri

    Napolimania: il bel gioco una necessità. E Allegri teme molto lo sfigato Sarri

    • Marco Giordano
    A -4 a Napoli non fa freddo. Stiano molto sereni tutti quelli che già iniziano a celebrare un funerale a tinte azzurro sbiadito: non si sentono i venti del fallimento, non si battono i denti per i possibili zeru tituli. Anche perché è facile arrivare a capire quel qualcosa che spiega tutto, che azzera quel dibattito che ormai ha profondamente annoiato tra chi fa il bel gioco e chi vince. Diciamolo una volta e per tutte: se questo Napoli non giocasse così come sta facendo non avrebbe fatto questo percorso pazzesco, non dovrebbe farsi ringraziare dalla stessa Juventus e da tutta Italia per continuare a dare un senso a questo campionato. La rosa del Napoli attuale, con i cambi che Sarri può davvero utilizzare, può valere il secondo posto, ma non può valere 100 punti potenziali, soprattutto nella stagione dove hai avuto due veri sostituti: Zielinski e Mario Rui mentre due colonne come Milik e Ghoulam ti hanno lasciato con la necessità di spremere fino in fondo quelli che ti erano rimasti a disposizione. Il calcio di Sarri non è un modo per esser trendy, o per esser accarezzati dai complimenti di Guardiola o del tecnico di turno: questo football è l'unico modo per poter valorizzare la maggior parte dei calciatori in organico, è l'unico modo per tirar fuori il meglio dalla testa, dalle gambe e dal cuore dei Koulibaly, Hamsik, Mertens & Co.

    LA CAZZIATA DI ALLEGRI. Questa lunga premessa è necessaria anche per 'contro-rispondere' al collega Stefano Discreti che riprendendo un mio inciso su un suo recente commento al periodo del Napoli ora parla di 'ritrovata noia' e di 'Sarri come novello Zeman'. Guardiola ha di recente detto: “City favorito per la Champions? Il Barcellona ha Messi, il Barcellona è favorito”. Senza voler mutuare Guardiola, ma è la Juventus che se vince non fa nulla di straordinario e sa bene che deve ancora temere il Napoli dello sfigato Sarri. Ieri, infatti, Allegri non avrebbe mai redarguito pubblicamente Benatia in quel modo se non sapesse che ha bisogno di tutte le energie e quel cartellino sarebbe stato pesante visto che lo costringerà a saltare la prossima gara (preciso che il termine cazziata è in dialetto partenopeo ed è un qualcosa di inarrivabile per pregnanza e sonorità).

    PERCHÉ ARRENDERSI? Tra l'altro, mancherebbe anche il senso del motivo per arrendersi proprio adesso: lo hanno detto tutti, sei fuori da qualsiasi cosa ti resta solo il campionato. Esatto, c'è solo quel sogno chiamato scudetto: e quando sogni e non hai nulla da perdere diventi molto più pericoloso.

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