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Napolimania: Higuain (quasi) come Diego. È meglio 'e Cavani
E giusto per gradire, in più c’è anche un gol con la nazionale argentina. L’impatto di Higuain è fondamentale per il Napoli, e non solo per il numero di gol. Gli assist in Champions League sono due, mentre in campionato sono sette. E al di là dei numeri l’ex Real Madrid è diventato in fretta un leader di questo Napoli. In campo e fuori. Le sue parole hanno avuto un unico suono sin dal suo arrivo “segreto” a Dimaro. Il campione argentino ha parlato da leader, e innamorato del Napoli. Un progetto in cui chiede, e nel quale si sente volentieri protagonista. Gli piace essere l’idolo dei tifosi, confessando più di una volta di emozionarsi quando i tifosi gridano il suo nome. Ecco perché per lui sarà importantissimo vincere da subito un trofeo, e quindi la Coppa Italia con la finale che si giocherà a Roma.
Un rapporto di simpatia reciproca con il pubblico partenopeo che si sta cementando di partita in partita. E questo senza parlare dell’aspetto tecnico. Benitez ci ha anche provato a fare turn over e lasciare l’argentino in panchina (mandando in campo Zapata), ma i risultati non sono stati positivi. Da vedere se Benitez continuerà a insistere su questa linea, ma l’impressione è che non si può rinunciare a lui. Infatti il paradosso è proprio questo: il Napoli, pur giocando con quattro attaccanti (Higuain compreso) non può fare a meno dell’argentino, che con il suo carisma e le sue qualità tecniche da solo trascina con sé le difese avversarie. E poi c’è la continuità: a segno contro il Milan, e ancora contro la Roma per una 'quattro giorni' da ricordare in un San Paolo entusiasta, che sogna traguardo di prestigio con Higuain a lungo in maglia azzurra.