Napolimania: Higuain lancia la sfida a Cavani
Domenica comincia la 'missione' dell’argentino: far dimenticare il Matador, che ha segnato alla prima da titolare: dopo aver visto la prodezza dell’uruguaiano,
i tifosi del Napoli aspettano la 'replica' del Pipita già contro il Bologna. Il precampionato è andato decisamente bene, ma tra pochi giorni si comincerà a fare sul serio. La sfida, seppur da lontano e quindi remota, è partita. E non sarà solo una disputa sui campi, fatta di gol e a suon di esultanze e corse a braccia spiegate. Il “conto” in sospeso tra i tifosi del Napoli, Cavani ed Higuain vale molto di più. Nessuno vuole tenere l’argentino con l’acqua alla gola, né caricarlo di troppe responsabilità, ma è chiaro che l’eredità lasciata da Cavani è pesantissima: non a caso la società azzurra ha comprato il miglior attaccante disponibile sulla piazza, per rimpiazzare almeno sulla carta il campione uruguaiano.
La Juventus lo ha inseguito almeno due anni, l’Arsenal lo aveva quasi preso, il Chelsea ci stava facendo un pensierino: ma alla fine lo ha preso il Napoli. Fuori Cavani, dentro Higuain. L’italia dei 56 milioni di ct, sia semplici sportivi e tifosi, che addetti ai lavori, hanno promosso a pieno l’operazione orchestrata da De Laurentiis e Bigon. Perdendo un attaccante da 104 gol in tre stagioni la mossa era obbligatoria: serviva un nome imponente per tamponare (sempre sulla carta) la potenziale e terribile falla in attacco che poteva crearsi. Quindi il paragone esisterà per definizione: mentre fino allo scorso anno lì in avanti c’era il ragazzone dal fisico atletico e la lunga chioma, al suo posto ci sarà ancora un giocatore dalla stazza imponente, ma dalle movenze diverse, magari più grezze, ma al quale il fiuto del gol non manca, anzi. E per qualcuno Higuain tecnicamente, parlando del modo di toccare il pallone, avrebbe perfino da insegnare qualcosa al caro Matador. E quindi che la “lotta” abbia inizio: per Higuain ci sarà l’impresa ardua di non far rimpiangere l’uruguaiano: ma i napoletani non chiedono all’argentino gli stessi gol di Cavani, ma solo quelli che servono. Ne potrebbero bastare anche di meno, magari una cifra intorno ai 20 sarebbe più che sufficienti: i gol di Higuain devono servire al Napoli a raggiungere gli obiettivi che De Laurentiis e Benitez si sono prefissati.
I napoletani lo sanno: l’incredibile score di Cavani è difficilmente ripetibile, ma Higuain deve mantenere quella media, quella tradizione così esaltante di quasi un gol a partita, a cui l’uruguaiano ha abituato i tifosi azzurri in queste tre stagioni. Una sfida nella sfida, e per il “Pipita” non sarà facile andare in campo sapendo che la testa dei tifosi è tutta nel dopo-Cavani e nelle risorse che il nuovo acquisto può portare alla causa partenopea. Ma volente o dolente la sfida è già partita: mentre il precampionato ha visto “vincere” Higuain (gol col Napoli al San Paolo in amichevole e “bis” con la nazionale, tra l’altro una prodezza) il Matador ha fatto più fatica sia col suo nuovo club, il Psg, che con la nazionale: complice anche un noioso infortunio, la preparazione del giocatore è stata difficoltosa.
Però il campionato in Francia è già cominciato da due settimane, e il Matador non ci ha impiegato molto a riprendere a segnare: alla seconda di campionato, la prima da titolare, l’uruguaiano da 63 milioni di euro ha acciuffato il pareggio nella trasferta di Ajaccio con un super gol, una bomba che ha subito esaltato i tifosi della squadra parigina. Non era riuscito a segnare all’esordio col Montpellier, dove era entrato al 72’, ma non ha fallito alla prima da titolare.
E quindi ora tocca a Higuain: i tifosi sognano il gol all’esordio, ovviamente da titolare: domenica al San Paolo c’è il Bologna, la sfida a distanza può cominciare. Smaltito in fretta il dispiacere per l’addio di Cavani, i sostenitori partenopei non vedono l’ora di abbracciare un nuovo idolo, e perché no, dimenticare il più in fretta possibile quel Matador che è andato via tra mille polemiche e deludendo quasi tutta la tifoseria. Cavani per ora è avanti di una rete, ma adesso tocca al Pipita. Naturalmente senza eccessive pressioni, senza stress: Higuain va supportato, ma a dire la verità il suo precampionato è stato più da trascinatore che da 'trascinato'.