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Napolimania: pari a Firenze, ovvero quando senza 'cazzimma' butti via punti
SENZA CAZZIMMA. Con un termine ormai sdoganato a Napoli e fuori, resta da capire perché al Napoli è finita la cazzimma: quella cattiveria che ti regala cinismo e lo strappo che serve nel momento decisivo. Chiamatela garra o cattiveria agonistica, è inconcepibile che il Napoli sia la seconda squadra d'Europa per tiri verso la porta avversaria e non riesca a tradurre in rete una mole molto più importante di azioni. Allora è legittima la domanda: mancano le giuste motivazioni, manca quella cazzima che ti fa metter dentro certe palle? La sensazione di potersi portare ad un momentaneo -6 dalla Juventus doveva centuplicare la voglia di vincere, già solo per dare fastidio alla capolista, per regalarsi qualche settimana d'esaltazione collettiva.
QUESTIONE DI SCELTE. Appurato il tema della cazzimma, resta quello delle scelte. Ancelotti ha ribadito che Fabian non è Hamsik: ha ragione, la prima del Napoli senza lo slovacco ha ribadito che sarà un Napoli diverso. E per il momento, è un Napoli meno forte: dire il contrario significa essere in malafede o smettere di guardare alla realtà. Il Napoli avrà anche protetto i suoi conti in disordine, ma le aspettative stagionali si riducono ad un'Europa League di alto profilo. Perchè già sono 8 i punti in meno rispetto allo scorso anno, il Napoli è fuori da Champions e Coppa Italia. Il secondo posto non dovrebbe essere in discussione, ma non può essere un traguardo dopo l'esaltazione vissuta la scorsa annata. Tocca ad Ancelotti, da giovedì, dare la dimensione continentale migliore al suo Napoli.