Napolimania: fedelissimi, ma non troppo
Solo pochi giorni fa a Napoli si predicava calma e ci si augurava di trovare un po' di equilibrio sia nel gioco che nelle valutazioni. Da parte dei tifosi, dei protagonisti e degli organi di stampa. Quasi come se tutti fossimo pronti alla caduta di mercoledì contro il Chievo. Questo non cambia: c'è bisogno di dare tempo (non troppo però) alla squadra azzurra per mettere a punto l'inserimento dei nuovi e concedere ai titolari un po' di riposo. Il perchè di questo inizio così altalenante, infatti, sembra essere proprio questo: i fedelissimi di Mazzarri (probabilmente non accade solo in riva al Golfo) non riescono a sostenere una partita ogni tre giorni. Non è una questione di preparazione, è una questione in primis di struttura fisica (ci sono alcuni atleti in grado di resistere di più e alcuni meno) e poi di limiti che nessuno è in grado di superare. Servono rose più ampie e a Mazzarri non tanto piacciono, questo però rischia di creare qualche problema.
Partiamo da un presupposto: De Laurentiis quest'anno ha voluto mettere a posto il bilancio ed è una scelta da rispettare, ma così facendo il mercato non ha creato una rosa così forte da poter scendere in campo con tale continuità. Sosa e Yebda sono due buoni acquisti, nessuno lo mette in dubbio, ma non essendo costati molto forse dovevano essere 'un di più' e non gli acquisti più importanti (al di là di Cavani). Con il tempo questi due giocatori potrebbero rivelarsi i nuovi Hamsik e Lavezzi e non c'è qualcuno che lo vieta, anzi la speranza è quella, ma sono in ogni caso delle scommesse e non delle certezze. A questo punto servivano un difensore e un centrocampista di peso, quelli già pronti a essere gettati nella mischia.
In questo momento, quindi, c'è un problema: i titolari non possono resistere a certi ritmi, e i nuovi non sono ancora pronti. Che si fa? Il rischio è ovvio: sarà un'altalena ancora per un po', e quando si troverà un equilibrio potrebbe non bastare. Se si passerà il girone di Europa League, infatti, le partite saranno ben più complicate di Steaua e Utrecht (con il quale, peraltro, il team campano ha faticato). Con l'accordo siglato tra la società e i giocatori per quanto concerne i premi europei, il messaggio del patron è iniziato a mutare: si deve andare avanti. Bisogna anche considerare che l'ex Uefa qualche soldino lo porta e non può essere accantonata.
Insomma, la questione è semplice: è un momento no che potrebbe passare presto, ma che rischia di persistere se il Napoli dovesse proseguire un cammino da protagonista su tutti i fronti. Per adesso, però, qualcosa che non va c'è. Non bisognava esaltarsi dopo la Samp e neanche abbattersi dopo mercoledì, ma non è neanche utile chiudere gli occhi e far finta di non vedere. La sensazione è che per arrivare quinti ci voglia ben altro. Alcuni tifosi, peraltro, nutrono perplessità anche su certi titolari...