Napolimania:| Febbre di rabbia o febbre scudetto?
Il fatto che il pareggio contro la Sampdoria abbia generato tanto nervosismo è un buon segno: vuol dire che il Napoli ci crede. Mazzarri, anche a causa della febbre, non ha parlato con i giornalisti, e chi lo ha fatto (giocatori e dirigenti) si è scagliato contro le condizioni del terreno di gioco. Polemiche, ma anche uno stimolo per la società in modo da intervenire al più presto. Febbre da scudetto, quindi? Sicuramente sì. Pare che la pressione in vista di Napoli-Juventus del 1 marzo stia salendo tanto, anzi, forse anche troppo. Se tutto ciò possa diventare un pericolo lo vedremo, ma intanto il silenzio si mischia alla rabbia e alla voglia di rifarsi. Dopo un sabato sera da tifosi romanisti i sostenitori azzurri si danno appuntamento al San Paolo in una bella domenica di sole. Ci sono tutte le condizioni giuste per portare il Napoli alla vittoria e avvicinarsi per davvero alla Juventus. Ma la partita si rivela ben presto di vera e propria sofferenza.
La Sampdoria si schiera con un centrocampo davvero folto che che mette davanti agli azzurri un uomo in più, creando difficoltà alla squadra di Mazzarri. Eppure l'inizio gara della squadra partenopea è arrembante: Insigne regala sprazzi di classe e praticamente da solo mette in crisi la Sampdoria. Cavani, invece, non vive di certo la sua migliore giornata: il Matador non va a segno, ormai, da quattro partite (e sono cinque se si conta quella con la Nazionale uruguaiana) e non sta vivendo il suo momento migliore. Tutto il Napoli ne risente e il pubblico cerca in ogni modo di stare vicino alla squadra, sostenendo il Napoli. Le sofferenze, però, aumentano col passare nei minuti, soprattutto nella ripresa, quando la gara degli azzurri diventa sempre più drammatica. Si assiste al clamoroso palo di Hamsik, con il portiere doriano Romero che si vede la palla sbattere addosso dopo essere rimbalzata sul montante. L'ingresso di Pandev non cambia l'andamento della partita, così come quello di Dzemaili e Zuniga. La palla proprio non vuole entrare, ed è addirittura il blucerchiato Eder ad avere il pallone della vittoria.
Mazzarri invoca per tutta la partita un abbondante recupero, e tutto sommato viene accontentato perché Doveri concede cinque minuti. Però neanche quelli bastano, e l'arrembaggio azzurro si limita a un possesso palla fuori area di rigore che non non ha prodotto palle gol. Quando il direttore di gara fischia la fine della partita la delusione è fortissima, e rimane intrappolata nel silenzio. Qualche fischio sugli azzurri, ma non troppi: non c'è aria di contestazione, ma solo un forte e pesante silenzio, che la dice lunga su quanto male abbia fatto questo pareggio. Un silenzio, del resto, che è proseguito anche nel dopopartita, almeno da parte del tecnico Walter Mazzarri, che come detto non ha rilasciato dichiarazioni. Giovedì incombe l'Europa League, per come è messa la squadra sembra più un impiccio che altro. Cavani ha parlato di 'finale', Mazzarri vorrebbe fare tanto turn over per non usurare i titolari: vedremo chi sarà a spuntarla.