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    Napolimania: ecco perché Verdi non farà la fine degli altri, esclusi da Sarri

    Napolimania: ecco perché Verdi non farà la fine degli altri, esclusi da Sarri

    • Marco Giordano
    Decide Sarri. Con queste parole De Laurentiis ha tirato la palla nel campo del suo allenatore, che adesso di questa investitura dovrà prendersi onori, ma anche oneri. Che sia Verdi, molto probabilmente, o al limite Deulofeu, il calciatore su cui il Napoli farà un investimento importante in questo mercato di gennaio dovrà essere protagonista nella volata scudetto. Nessuno si aspetta che Insigne o Callejòn perdano l’etichetta di titolarissimi, ma il giocatore che arriverà non potrà impiegare i 4 mesi di Rog per arrivare al debutto, ne potrà collezionare i soli 87 minuti giocati in Serie A da Ounas nella prima metà di stagione, in questa seconda parte che manca al termine. Soprattutto, per la portata dell’investimento, l’attaccante che arriverà non dovrà vivere un secondo caso Maksimovic. 25 milioni per sole 16 presenze messe insieme in due anni. Da subito messo alle spalle di Chiriches nelle gerarchie come prima alternativa ad Albiol e Koulibaly, senza mai più superarlo. Un po’ come se l’attaccante che arriverà a gennaio si ritrovasse a giocare meno di Ounas o Giaccherini da qui al termine della stagione. Cosa ovviamente inverosimile, anche perché rispetto al passato c’è la sensazione che l’operato sul mercato sia stato maggiormente concordato e che il rinforzo sulle corsie d’attacco sia stato richiesto come non mai dall’allenatore, che anche pubblicamente si è lasciato sfuggire qualche frecciatina: lui, che del mercato si è sempre detto estraneo. Lui, che adesso non potrà più farlo per non offendere la nostra intelligenza, dopo le parole d’affetto, ma anche di responsabilizzazione, pronunciate da De Laurentiis.
     
    MA VERDI GIOCHERA’ – Anche Maksimovic era un giocatore che piaceva all’allenatore. Anche Tonelli era un ragazzo che Sarri aveva già allenato. Ma con Verdi è ragionevole pensare che sarà diverso, per come le sue caratteristiche si sposino con quello di cui oggi ha bisogno il Napoli. Innanzitutto la qualità tecnica, che gli permetterà di calarsi nella dimensione Napoli in maniera più rapida di chiunque altro. La predisposizione alla fase difensiva e la maggior esperienza anagrafica ed italiana, rispetto al 20enne franco-algerino Ounas, ne fanno un giocatore da subito più affidabile. E poi ci sono l’esigenza numerica e la capacità di offendere: Insigne e Callejòn non si sono fermati praticamente mai e Verdi, come nessun altro, può sostituirli entrambi, dall’inizio, o a gara in corso. Il fatto di giocare con due piedi gli permette di fare lInsigne che si accentra partendo da sinistra, ma anche di poter dare due soluzioni a destra, dove Callejòn è un pendolo straordinario, ma non ha alternative di gioco, mentre l’attaccante del Bologna potrebbe sia andare sul fondo per crossare, che accentrarsi per calciare col sinistro, che come detto, non differisce molto dal destro. Soprattutto, rispetto a Callejòn, Verdi può essere più pericoloso con la palla nei piedi. Per trovare una soluzione personale, un tiro da fuori area, un calcio di punizione da qualsiasi posizione. Un’arma in più insomma, quella che è mancata contro Inter, Chievo, Juventus e Fiorentina, le gare in cui il Napoli ha perso punti, che sono le stesse in cui non ha segnato. Ecco perché l’esterno alto, oggi, serviva più di quello basso, reparto teoricamente più scoperto a livello numerico. Un’arma in più che chi vuole vincere lo scudetto, non può non avere oltre i propri 11 base. E’ immaginabile per tanto che Verdi possa vivere più un percorso alla Zielinski: l’unico tra i non titolarissimi che appena arrivato è stato gettato nella mischia da Sarri e mai più accantonato.
     
    E SE FOSSE DEULOFEU…? – Deulofeu piace probabilmente meno all’allenatore, ma in valore assoluto non ha niente in meno all’attaccante del Bologna. “La palla si muove in questa squadra, non si porta” è una frase che si è sentito spesso dire Rog e potrebbe toccare anche allo spagnolo, amante delle cavalcate palla al piede. Rispetto all’ex Empoli, il catalano vede meno la porta, ma è uno che ha i colpi e la sua velocità e la sua imprevedibilità ne farebbero un giocatore comunque molto utile alla causa, anche se non con le stesse garanzie di Verdi. In carriera, Deulofeu ha giocato 128 partite da ala destra e 55 partendo da sinistra. Quindi in linea teorica, come Verdi, potrebbe giocare su entrambe le fasce. Questo dato andrebbe però pesato nella dimensione Napoli, fatta di determinati e tali equilibri da pensare che lo spagnolo, non a caso non la prima scelta, farebbe un po’ più fatica a fare il Callejòn e sarebbe quindi preferibile come vice-Insigne. La scuola canterana fa di Deulofeu un giocatore che pratica un calcio molto simile a quello del Napoli sin da quando era in fasce, e quindi la miglior alternativa possibile oltre che la più intelligente delle occasioni che il Napoli andrebbe a raccogliere sul mercato. Deulofeu ha dalla sua, rispetto a Verdi, più esperienza internazionale, maggior abitudine a certi palcoscenici, e una fame di riscatto da non sottovalutare che potrebbero finalmente renderlo il giocatore che a La Masia si aspettavano diventasse, ma non è mai diventato finora.

    Dunque, chiunque arrivi, per il Napoli sarà un rinforzo veramente importante e Sarri dovrà trattarlo come tale. Mai come questa volta c’è ottimismo sul fatto che lo faccia e la sensazione che, questa volta, anche De Laurentiis abbia chiesto le sue garanzie. Cautelandosi per altro con il mondo esterno: decide Sarri.
     

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