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    Napolimania: e ora chi ride di Sarri?

    Napolimania: e ora chi ride di Sarri?

    A risentirli ora i commenti quando arrivò Sarri ci sarebbe da ridere. Qualche tifoso, così come qualche opinionista, era quasi furibondo. Accantonato in tutta fretta il progetto del Napoli “internazionale”, sparato da De Laurentiis. Prima il mezzo flop di Benitez, poi l’illusione di poter prendere Emery. Alla fine si virò su Sarri, allenatore che più di provincia non si poteva. Un po’ quel “pane e salame” che Mondonico spesso ricorda e che fece storcere il naso a molti. "Se arriviamo terzi sarà un miracolo", si leggeva durante l’estate. Ed oggi, col secondo posto in tasca, si fatica a capire perché qualcuno arriva anche a lamentarsi.

    Vero, il Napoli è stato campione d’inverno e per più di metà stagione ha lottato seriamente per lo scudetto. Sembrava possibile fin quando la Juventus aveva un rendimento “umano”, poi i bianconeri hanno messo la tuta dell’alieno ed è finito tutto. Ma il Napoli è caduto in piedi: secondo posto, Champions diretta, e un bel po’ di record da godersi e ricordare. Soprattutto un calcio piacevole, spesso spettacolare, con una filosofia di gioco propositiva e sempre coerente. Sarri ha dato una forte identità tattica che si spera possa portare a vincere qualcosa il prossimo anno. Già, vincere. Le “coppette” di Benitez un po’ sono mancate ai tifosi.

    Bello far bene, ma i tifosi vogliono vincere. Ci dovrà riuscire Sarri, perché un lavoro di qualità non può esentarsi da portare qualche titolo a casa. Giusto proporsi ancora per lo scudetto, ma occhio alle coppe. Se la Champions non dovesse andare come si spera ci potrebbe essere l’Europa League, e la Coppa Italia non va snobbata. Per riuscire a vincere qualcosa Sarri dovrà fare meglio le coppe. Sarà costretto, perché non può esserci turnover in Champions League, e se il calendario accosterà alle partite di coppa impegni difficili in campionato bisognerà evitare rotazioni pericolose.

     

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