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    Napolimania: è il Napoli di Osimhen, senza aiutini come la Juve. Ma il tricolore è roba del Nord

    Napolimania: è il Napoli di Osimhen, senza aiutini come la Juve. Ma il tricolore è roba del Nord

    • Salvatore Caiazza
    Otto su otto. Diciannove gol fatti e tre subiti. Primato assoluto e tanta voglia di non fermarsi. Corre il Napoli e lo fa a modo suo. Giocando al calcio, soffrendo e piazzando il colpo vincente con il suo bomber Osimhen. È stato straordinario Victor contro la grande difesa del Toro. Hanno cercato di fermarlo in tutti i modi ma non appena si sono distratti un attimo hanno subito l'incornata. È salito il cielo il nigeriano come Air Jordan. Avesse avuto davanti un canestro avrebbe schiacciato come il grande cestista dei Chicago Bulls. Aveva provato il “simpatico” Juric a limitarlo. Bremer ha fatto anche una buona partita. Ma alla fine si è dovuto arrendere anche lui allo strapotere africano.

    E dire che sembrava un pomeriggio stregato quello al Maradona. Il rigore sbagliato da Insigne, il gol annullato a Di Lorenzo, il palo di Lozano, qualche altra azione non andata a buon fine. Ma poi tutto è finito come doveva finire. Con l'ottavo successo consecutivo dei partenopei. Meritato anche questo. Il giovane Sacchi ha dovuto solo portare a termine il match senza troppe polemiche. Non può dire la stessa cosa il vecio Orsato. Che ne ha combinata un'altra delle sue. Beh, neanche a farlo a posta a favore della Juventus. E che te lo dico a fare. Sicuramente Veretout il rigore l'ha sbagliato lui ma se il fischietto di Schio avesse fatto continuare prima l'azione, Abraham avrebbe segnato regolarmente e pari e patta. Ed, invece, no. È voluto essere di nuovo protagonista. Penalizzando i giallorossi.

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    Purtroppo la Signora è “sfortunata”. Mannaggia. Ogni volta che c'è un episodio discusso va sempre a pendere dal suo lato. E poi sempre con lo stesso arbitro. Che avrebbe bisogno di un po' di pensione visto ciò che combina. Largo ai giovani, il popolo della pedata è stufo di assistere a determinati scempi. I bianconeri sono fortissimi, stanno risalendo la china e di certo non “meritano” di finire nell'occhio del ciclone. Pian pianino Allegri sta andando al Max. Poco importa la vita privata, nulla deve entrare nel calcio, neanche l'addio all'attrice Ambra Angiolini. Conta vincere e lo sta facendo alla grande provando ad accorciare sul Napoli. Ma al momento i punti di distacco, nonostante i “fischietti divini”, sono sempre dieci. Certo, prima o poi gli azzurri dovranno pareggiarne almeno una, magari con un errore arbitrale. Ma al momento sembra tutto regolare. Va detto che siamo solo all'ottava di campionato e nulla è scritto. Gli scudetti si vincono a maggio e quindi meglio cercare di fare punti per conquistare un posto in Champions. Il tricolore è roba del Nord. Anche se al momento solo il Milan sta mantenendo il passo degli azzurri (-2). Dietro poi c'è il vuoto. L'Inter è a sette lunghezze di distanza, la Roma a nove, la Lazio dell'amico Sarri a dieci assieme alla Juventus e all'Atalanta.

    Se la gode, dunque, Spalletti in cima alla graduatoria. Complimenti a Lucianone che quando Insigne ha sbagliato il rigore ha chiesto ai 30mila del Maradona di applaudirlo. Anche i compagni lo hanno sostenuto negli spogliatoi. Alla fine si è vinto lo stesso e poco importa se il capitano ha fallito un altro penalty. Significa che si dovrà allenare meglio perché poi verranno tempi cupi e serviranno come il pane gli eventuali tiri dagli undici metri. Ora, però, bisogna concentrarsi sull'Europa League. Giovedì arriva il Legia Varsavia capolista. Poi domenica si andrà all'Olimpico ad affrontare la Roma di Mourinho. Sperando che ci sia un arbitro all'altezza...

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