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Napolimania: due necessità per tenere vivo il sogno Scudetto
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A VENEZIA SCARSO CINISMO - Al 'Penzo' il Napoli non è andato oltre al pari senza riuscire a scardinare gli uomini di Eusebio Di Francesco, tenuti in piedi dal rinato Ionut Radu ma che possono ringraziare anche la scarsa dose di cinismo mostrata in Laguna da Lukaku e compagni. "Quando crei tanto devi fare gol, per vincere devi segnare ed essere molto più cattivo": messaggi dispensati dal tecnico leccese a DAZN dopo un lunch match nuovamente indigesto, traducibili nei numeri offensivi offerti dai partenopei in campionato.
UN GOL E MEZZO A PARTITA - Il Napoli nella Serie A 2024/2025 ha segnato 45 gol in 29 giornate, con una media di 1,55 reti a partita. Quello azzurro è il quinto attacco, in coabitazione con la Juventus, ben al di sotto degli score delle altre due pretendenti al titolo. Per l'Inter (ora a +3 in classifica) i timbri sono 65, l'Atalanta segue a 63, poi Lazio e Bologna, rispettivamente a 50 e 49 centri. L'ultima volta in cui i campani hanno realizzato più di 2 gol in un singolo incontro risale al successo di Bergamo per 2-3 del 18 gennaio: da allora ad oggi 10 sigilli in 8 gare, che hanno portato in dote 2 vittorie, 5 pareggi e il ko di Como.
MIGLIOR DIFESA, MA I CALI… - La squadra di Conte risulta in ritardo per ciò che concerne il bottino all'attivo e, seppur resti la miglior difesa di questa Serie A con 23 gol incassati (seguono Inter a 27 e la coppia Atalanta-Juve a 28) è chiamata a limare i cali di tensione. I segnali forniti contro nerazzurri e Fiorentina avevano allentato il focus su tale aspetto, riemerso però a Venezia. Napoli vivace in avvio e gradualmente compassato col passare dei minuti soprattutto nella ripresa, dove l'unica vera occasione è stata quella divorata da Simeone (su cross di Okafor) al 93'.
"BISOGNA USARE SEMPRE LA TESTA" - Gli azzurri, pur essendosi regalati l'opportunità di giocarsi lo Scudetto sovvertendo i pronostici estivi, hanno bisogno di scalare step in particolare dal punto di vista mentale. Segnare di più è direttamente proporzionale al ridurre al minimo i margini di rischio, cosa che in Veneto non è avvenuta e ha portato il Venezia a pregustare addirittura l'impresa con Gytkjaer e Nicolussi Caviglia: "Ciò che mi ha dato molto fastidio è il contropiede finale preso in 2 contro 6, non deve accadere mai e mi fa arrabbiare, perché vuol dire che non ci sei con la testa - ha evidenziato Conte - Con la testa invece noi c'eravamo, ma abbiamo rischiato di non ottenere nemmeno un punto. E una sconfitta, rispetto al pareggio, sarebbe stata diversa. Le mie squadre devono usare il cervello fino al 97', quelle che cercano di diventare forti cercano di averlo sempre".
CHE NAPOLI DOPO LA SOSTA? - Archiviato lo 0-0 maturato contro gli arancioneroverdi, la sosta porterà il Napoli - in mezzo al viavai per le Nazionali - a preparare il big match del 30 marzo col Milan. Da capire se Conte confermerà il 3-5-2 'liquido' varato per far fronte alle assenze (4-4-2 in fase di costruzione, con Di Lorenzo terzino e dentro al campo nonché McTominay più largo pronto a buttarsi negli spazi da sinistra) o tornerà al 4-3-3, poiché i recuperi di Anguissa e Neres rialimentano l'interrogativo su scelte e soluzioni da proporre fino al termine della stagione. Gilmour nelle vesti di mezzala/secondo play sta convincendo partita dopo partita e anche al 'Penzo' è stato tra i migliori degli azzurri, così come il palo colto in avvio di gara da Raspadori e il movimento costante garantito sul fronte avanzato lo confermano in hype. Camerunense e brasiliano scalpitano, chi li ha sostituiti si sta comportando a dovere: all'allenatore salentino, dall'incrocio col Diavolo in poi, il compito di sfruttare al meglio risorse, condizione dei singoli e lavorare sulla testa di una squadra ancora ampiamente autorizzata a sognare il tricolore.
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Il Napoli di Conte non molla, ma qualora arrivasse secondo, sarebbe ancora un’ottima annata. N...