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Napolimania: dopo il ricorso vinto per la Juve, gli arbitri non perdonano. E senza Champions vendiamo tre big
Una doccia fredda non da poco che allontana di nuovo la zona Champions dagli obiettivi dei partenopei. Una zona Champions fondamentale per evitare di entrare in austerità dal primo luglio prossimo. Sì perché senza i fondi della grande Europa il sor Aurelio (De Laurentiis) dovrà rivedere i suoi piani finanziari. Non si canteranno messe come nelle scorse stagioni. Sarà un periodo di vacche magre e si dovranno vendere i pezzi pregiati e, considerato il momento e la crisi del calcio, neanche a grandi cifre. Sulla lista di sbarco sicuramente Koulibaly e Fabian ma non è detto che davanti ad una offerta monstre non vada via anche Lozano.
Intanto bisogna finire questo campionato. Dove la scarsa continuità è l'unica continuità del Napoli di Gattuso. Non si fa a tempo a vincere una partita (quello col Benevento) che poi si perde o si pareggia (vedi il 3-3 col Sassuolo). Sono stati conquistati 44 punti in 24 gare, se non si alza la media da 1,86 a 2,28, l'obiettivo 76 punti per la Champions è lontanissimo. Diventa ancora più lontano se poi ci sono direttori di gara come Marini di Roma. Che l'unico rigore che avrebbe dovuto fischiare era quello su Politano. Per onor di cronaca anche quello su Di Lorenzo è stato forzato. E la spinta di Manolas su Haraslin poteva passare anche inosservata. Ed, invece, il fischietto capitolino, è voluto essere protagonista puntando subito il dischetto. Figurarsi se al Var Mazzoleni gli ha detto di andarlo a rivedere. Neanche per sogno. L'impressione alle falde del Vesuvio è che al Napoli non venga perdonato nulla dopo aver vinto il ricorso contro il 3-0 a tavolino per la Juventus e aver riavuto il punto indietro in classifica. Eppure, per come siamo messi in questo momento con il Covid e le sue varianti, le ragioni dell'Asl sul fatto che viene prima la salute e poi il calcio sono palesi. Ma c'è qualcuno che ancora non l'ha capito...