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    Napolimania: De Laurentiis tiene Osimhen e vince con il calcio pulito, Giuntoli rosica e Spalletti fa piangere

    Napolimania: De Laurentiis tiene Osimhen e vince con il calcio pulito, Giuntoli rosica e Spalletti fa piangere

    • Salvatore Caiazza
    Signore e signori ecco il Napoli campione d'Italia. Pronti via e gli azzurri hanno ricominciato come avevano finito. Con una vittoria naturalmente. Un netto 3-1 allo Stirpe contro la neo promossa Frosinone. A presentarsi con una doppietta il solito Victor Osimhen. Il bomber nigeriano ha già mandato un messaggio alle dirette concorrenti allo scudetto: "Sono rimasto per vincere ancora".

    Speravano le sorelle d'alta classifica nell'addio del numero 9 partenopeo. Il signor Giuntoli, dopo aver finalmente coronato il sogno da bambino di andare alla Juventus, si augurava per il suo club che il supereroe mascherato portato da lui in Italia se ne andasse per indebolire la rosa di Garcia. Ed, invece, no. È rimasto convinto di ciò che vuole. De Laurentiis ha dato ampia dimostrazione di come si programma il futuro. Aver trattenuto Osigol è il più grande colpo di mercato dell'estate. Ma se lo può permettere per aver tenuto sempre il bilancio a posto. Mica come le altre che devono elemosinare calciatori a destra e a manca. Addirittura c'è chi deve vendere un 24enne per prendersi un 30enne che ha segnato solo con Conte. Ha stravinto il campionato il sor Aurelio tenendo i conti a posto e facendo risvegliare il signor Luciano Spalletti. Che dopo due anni e lo scudetto conquistato voleva un anno sabbatico. Veniva da ridere già quando lo disse. Adesso che è diventato il ct dell'Italia viene da piangere. All'epoca non ebbe il coraggio di dire che andava via perché non voleva più lavorare con De Laurentiis. Si vociferava che avesse un libro nero dove si era scritto tutti gli sgarbi del patron. E quale migliore scusa di evidenziare i suoi sforzi fisici e mentali per godersi un po' di ferie nella sua dimora. Neanche il tempo di indossare gli stivali per spalare il letame dei suoi cavalli che gli è venuta subito la voglia di allenare. Ed ecco che i saluti anticipati di Mancini gli hanno aperto le porte della Nazionale. Aveva però dimenticato che il suo contratto con il Napoli prevedeva una penale nel caso in cui fosse ritornato su una panchina. Penale che De Laurentiis vuole essere pagata ma che Gravina, presidente federale, non gli vuole riconoscere. Lucianone è diventato una "vittima" di Aurelio negli ultimi giorni. Il patron azzurro, secondo i professorini del piffero, dovrebbe rinunciare per amor di patria alla penale. Ma Spalletti, quando ha firmato il contratto, sapeva o no a cosa andava incontro? O ha sottoscritto il tutto a scatola chiusa? Si parla di una deroga che il Napoli gli dovrebbe dare. Ma per quale motivo? Vuoi allenare? Paga. Altrimenti resta a casa nella tua tenuta a rilassarti. Cose dell'altro mondo. Sono tutti bravi a parlare con i soldi degli altri. 

    Intanto il Napoli è pronto a fare un altro grande colpi. 35 milioni per il cartellino di Gabri Veiga. Sta arrivando in Italia il talento 21enne del Celta Vigo. Rinforzare il centrocampo dove è rimasto anche Piotr Zielinski. I malpensanti pensavano che con i soldi degli arabi per la cessione del polacco il presidente comprasse Veiga. Nulla di tutto questo. Zielu rinnova e arriva un ragazzuolo del 2002. Venghino signori venghino alla fiera del calcio pulito. Dove si vince con i conti a posto, gli investimenti e senza aiuti divini...

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