Napolimania: De Laurentiis, il mercato e la prospettiva dalla quale si guarda il mondo (e dalla quale tutto dipende)
EQUILIBRI ED OBIETTIVI. Se preservare la stabilità raggiunta è un plus insindacabile, la domanda che ci si pone è piuttosto semplice: è giusto, sulla bilancia degli equilibri interni, non provare a spostare quelli esterni? Se alla sosta di gennaio il Napoli dovesse arrivarci con una distanza ragionevolmente colmabile dalla Juventus è giusto non provare a fare uno sforzo in più? La storia delle stagioni passate non ha insegnato nulla? Se sei in Champions o, comunque, in Europa League, ti basta la rosa così come è ora? De Laurentiis risponderebbe che il Napoli a gennaio acquisterà Meret, Younes, Verdi e Ghoulam. Qualche tempo dopo anche Chiriches tornerà a disposizione. Cinque calciatori nuovi o quasi. Vuoi vedere che non basta? No, se vuoi vincere. Per vincere ci vogliono calciatori abituati a vincere, per vincere ci vogliono calciatori che alzino l'asticella se non sono quelli che spostano gli equilibri. Altra domanda scontata che arriverebbe immediatamente: chi ti cede a gennaio ti cede un calciatore così? Dire 'nessuno' significa rilasciare una risposta banale e falsa: tanto spendi tanto ottieni, è una regola incisa nella pietra di questo sport.
DA QUALE PROSPETTIVA SI GUARDA? Sempre tra i corridoi di Castel Volturno si vocifera che tra Todibo e qualche altro giovane monitorato, qualche vagonata di milioni potrebbe essere spesa. L'investimento prospettico, tanto per usare un'espressione in voga. Il punto è sempre lo stesso: qual è la prospettiva a cui guarda De Laurentiis? La stessa dei tifosi? La stessa di Ancelotti? Anche perché è la prospettiva dalla quale tutto dipende, nel calcio e non solo.