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    Napolimania: Inglese non basta, De Laurentiis a gennaio deve spendere

    Napolimania: Inglese non basta, De Laurentiis a gennaio deve spendere

    • Marco Giordano
    La pista Vrsaljko è complicata, De Laurentiis lo ha spiegato chiaramente. Il mercato del Napoli però, per quelle che sono le esigenze e le ambizioni, non lo è da meno. Se Cerezo, il presidente dell'Atletico Madrid, ha spiegato al suo omologo azzurro che il croato fino a giugno non si muove nonostante per i colchoneros non sia mai stato una priorità e nonostante la plusvalenza che il club madrileno andrebbe a registrare con una sua cessione, è perchè i grandi club sanno che per arrivare in fondo su più fronti è necessario avere in organico quante più alternative di qualità sia possibile. De Laurentiis ha agito anche in questo senso nelle ultime campagne di mercato, ma nonostante ciò ha dovuto vedere molti dei suoi investimenti per rinforzare la panchina ritrovarsi a farlo alla lettera, schiodandosi raramente dalla stessa, ed adesso confida nella tanto odiata Europa League per vederli finalmente in campo con un minimo di continuità. Il messaggio a Sarri è chiaro, ma quello che arriva dal tecnico lo è anche di più: "Con me giocano i migliori, anche non al top. L'80% di 10 è 8, il 100% di 7 fa comunque 7". Ora De Laurentiis lo sa e sa anche che Sarri non riuscirà a cambiarlo, basti pensare a come in estate gli aveva chiesto pubblicamente un maggiore impiego di Rog che invece con le briciole della gara con la Fiorentina è appena arrivato a sfondare il magro bottino dei 250 minuti stagionali, nonostante abbia nelle idee di Sarri la possibilità di giocare in due posizioni.

    PEZZI DA 90 - Che sia o meno quello di Vrsaljko il nome che arriverà dal mercato per rinforzare le fasce, è necessario che sia un profilo di quello spessore. Se non un altro da 100 e lode, come i titolarissimi tanto cari a Sarri, che sia almeno qualcuno che al 100% arrivi a 90, altrimenti la finestra di gennaio non avrà spostato alcun equilibrio per gli azzurri in chiave scudetto. Equilibri che tanto meno può spostare Inglese, in un attacco spuntato che a quanto pare si intende rinforzare più aspettando Milik che altro, nonostante qualcosa molto probabilmente servirebbe anche sulle fasce, dove Giaccherini è un desaparecido e dove la considerazione che l'allenatore ha di Ounas ("non è mica Cristiano Ronaldo") non è all'altezza di quella che dovrebbe avere la prima alternativa offensiva di una squadra che della capacità di creare e trasformare occasioni da rete aveva fatto la propria fortuna. 

    SERVE UNO SFORZO - La telefonata che De Laurentiis ha ammesso di aver tenuto con il presidente dell'Atleti è solo una delle tante difficoltà del mercato del Napoli. Il buon vecchio motto secondo cui a "gennaio quelli bravi non te li danno" è certamente qualcosa in più di un luogo comune ed a questo vanno aggiunti i particolari parametri societari, il tetto ingaggi stabilito dal patron, l'annosa questione dei diritti di immagine, e anche un po' la paura che i prescelti potrebbero avere del metodo Sarri: se è difficile inserirsi in estate, con tutto il tempo, figurarsi farlo a stagione in corso. C'è un solo modo per provare ad andare oltre tutto ciò, e questo è alzare la posta. Da De Laurentiis è lecito aspettarsi uno sforzo superiore alla media dal punto di vista economico e della revisione di alcuni dogmi di programmazione. La missione di un Napoli che, parole sue, punta ad essere primo a maggio, passa anche per un suo sacrificio a cui questa volta non può e non deve sottrarsi.

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