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Napolimania: Inglese non basta, De Laurentiis a gennaio deve spendere
PEZZI DA 90 - Che sia o meno quello di Vrsaljko il nome che arriverà dal mercato per rinforzare le fasce, è necessario che sia un profilo di quello spessore. Se non un altro da 100 e lode, come i titolarissimi tanto cari a Sarri, che sia almeno qualcuno che al 100% arrivi a 90, altrimenti la finestra di gennaio non avrà spostato alcun equilibrio per gli azzurri in chiave scudetto. Equilibri che tanto meno può spostare Inglese, in un attacco spuntato che a quanto pare si intende rinforzare più aspettando Milik che altro, nonostante qualcosa molto probabilmente servirebbe anche sulle fasce, dove Giaccherini è un desaparecido e dove la considerazione che l'allenatore ha di Ounas ("non è mica Cristiano Ronaldo") non è all'altezza di quella che dovrebbe avere la prima alternativa offensiva di una squadra che della capacità di creare e trasformare occasioni da rete aveva fatto la propria fortuna.
SERVE UNO SFORZO - La telefonata che De Laurentiis ha ammesso di aver tenuto con il presidente dell'Atleti è solo una delle tante difficoltà del mercato del Napoli. Il buon vecchio motto secondo cui a "gennaio quelli bravi non te li danno" è certamente qualcosa in più di un luogo comune ed a questo vanno aggiunti i particolari parametri societari, il tetto ingaggi stabilito dal patron, l'annosa questione dei diritti di immagine, e anche un po' la paura che i prescelti potrebbero avere del metodo Sarri: se è difficile inserirsi in estate, con tutto il tempo, figurarsi farlo a stagione in corso. C'è un solo modo per provare ad andare oltre tutto ciò, e questo è alzare la posta. Da De Laurentiis è lecito aspettarsi uno sforzo superiore alla media dal punto di vista economico e della revisione di alcuni dogmi di programmazione. La missione di un Napoli che, parole sue, punta ad essere primo a maggio, passa anche per un suo sacrificio a cui questa volta non può e non deve sottrarsi.