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    Napolimania: cresce il partito dell'autosufficienza, ma ha già perso le prossime elezioni

    Napolimania: cresce il partito dell'autosufficienza, ma ha già perso le prossime elezioni

    • Marco Giordano
    A Napoli sta crescendo un partito, quello che non ha ancora un nome e un acronimo, ma che potremmo definire dell'autosufficienza. Ovvero, un partito che sostiene come l'arrivo di un terzino destro completi la squadra e che metta a disposizione di Ancelotti un organico già competitivo. È una tesi rispettabile, come lo sono tutte quelle che disquisiscono di calcio. Da quello che, però, dal discorso tenuto ieri da Carlo Ancelotti alla squadra è emerso in modo piuttosto evidente un tratto: l'obiettivo non è il titolo del bel gioco, ma quello di vincere qualcosa di molto più concreto. La domanda, allora, da porsi è molto semplice: per successi meno virtuali e più da bacheca, basta un terzino destro da aggiungere a Hysaj? Si può ritenere concluso il mercato del Napoli con le uscite di Reina, Sepe, Rafael, Maggio e Jorginho e gli arrivi di Meret, Karnezis, Frattali, Ruiz, Verdi e di un esterno destro basso?

    BENE MA NON BENISSIMO. Nel complesso, se davvero dovesse chiudersi così il mercato del Napoli, non si può non dire che la rosa si sia rafforzata. Più volte, in questo spazio, è stato sottolineato come Reina non sia il miglior portiere che un grande club possa avere, come Maggio avesse finito il suo percorso in azzurro, di come un esterno offensivo importante fosse fondamentale. Pero, l'obiettivo è vincere: con tutto il rispetto della Coppa Italia, facile pensare che non sia il trofeo vinto ogni anno all'Olimpico quello che brama Ancelotti nella sua esperienza partenopea. Visto che, realisticamente, non si tratta neppure della Champions, resta il campionato. E resta nel giorno in cui a Torino si è scritta la storia, con l'arrivo di CR7 dopo 7 scudetti consecutivi. Per questo, bene ma non benissimo: la rosa migliora, ma non è al passo della Juve.

    ELEZIONI GIÀ PERSE. Per questo motivo è facilmente intuibile che il partito dell'autosufficienza è perdente in partenza nelle elezioni del prossimo campionato. È per questo che per pensare di vincere o quantomeno provare a mettere in difficoltà la coalizione Juve-CR7 c'è bisogno di uno sforzo diverso dalla società, c'è bisogno di importare in azzurro quella mentalità vincente che può arrivare, tanto per fare un esempio banale, da chi ha vinto, proprio come Cristiano, le ultime tre Champions consecutive con la nove sulle spalle.

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