Redazione Calciomercato

Napolimania, Conte vince anche sul mercato: rinforzi determinanti

Claudio D'Amato
3 ore fa
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L'ha cercata, sudata, voluta. Se per pronunciare la parola Scudetto occorre compiere ancora degli step, il passaggio che può lanciare definitivamente in orbita gli azzurri il Napoli l'ha superato. Atalanta sconfitta e 50 punti in classifica, con vetta consolidata e Dea spedita a -7. Quella di Bergamo è la vittoria di Antonio Conte, perché al Gewiss Stadium si è vista in toto l'impronta fornita dal tecnico salentino a questa squadra. Carattere, predisposizione al sacrificio e lampi dei singoli voluti fortemente dall'uomo della ricostruzione, che sta dimostrando di averci preso sia sul campo che in sede di campagna acquisti.

LA VITTORIA DELLA MENTALITA' - Il Napoli capace di mandare al tappeto la meravigliosa creatura di Gian Piero Gasperini, per l'ennesima volta infernale da affrontare quando in palla, sul prato verde ha offerto ciò che c'era da offrire: qualità, grinta e la mentalità necessaria per risorgere dalle macerie dello scorso anno e potersi regalare un sogno. Già, perché la squadra passiva, svagata e appagata del post Scudetto ormai sembra non essere mai esistita: la conferma la si è avuta nella tana della Dea, dove i partenopei hanno tenuto botta allo tsunami orobico riuscendo a resistere anche nel momento più complicato del match. E poi? E poi piazzando la zampata che non t'aspetti griffata da un Romelu Lukaku che, insieme a un Neres a tratti ancora incontenibile e a un McTominay fondamentale anche quando abbassa i giri del motore, ha dimostrato la bontà delle mosse estive compiute da Manna su input di Conte.

SACRIFICIO E CINISMO - Il Napoli ha sbancato Bergamo con carattere, personalità e una dose di cinismo chiave per strappare i 3 punti su un campo per molte proibitivo come quello della Dea. Inizio in salita, poi la graduale reazione al gol di Retegui con l'uno-due micidiale Politano-McTominay, a cui però nella ripresa ha fatto seguito il veemente impulso dato alla gara da parte di un'Atalanta trascinata da un Lookman esagerato. E se in tanti immaginavano il prolungato assalto neroblu anche nel finale, nel finale a vincerla sono stati gli azzurri: pennellata di Anguissa e inzuccata di Big Rom, spesso criticato ma per l'ennesima volta (8 reti e 7 assist) in grado di "spostare gli equilibri" col suo imprinting sul tabellino.

LUKAKU, NERES E MCTOMINAY: PUNTI DAL MERCATO - Nelle ore in cui Napoli ha salutato il "pezzo da novanta" Khvicha Kvaratskhelia, in uno dei crocevia del campionato le scelte compiute a inizio stagione si sono rivelate decisive: gol vittoria di Lukaku; da parte di Neres, pallone offerto a Politano per l'1-1 e azione avviata per il raddoppio di McTominay; dulcis in fundo, appunto, il timbro dello scozzese valso il provvisorio 1-2.

ANGUISSA E POLITANO OVUNQUE - Nella notte di Bergamo che proietta definitivamente il Napoli nella rosa delle candidate a vincere il tricolore, doverosa nota di merito per Frank Anguissa e Matteo Politano. Il camerunese ha confermato come sotto la guida di Conte si sia scoperto totale, abbinando a quantità e chilometri percorsi anche un'inedita propensione all'offendere, che fin qui gli ha fruttato ben 4 gol e altrettanti assist (2 dei quali a McTominay e Lukaku nel blitz anti-Dea); il numero 21, oltre ad aver rimesso in piedi il risultato col momentaneo 1-1, ha regalato una prestazione enorme dal punto di vista tattico, tutta ripieghi, corsa e doppia fase interpretata a meraviglia.

"STEP" SUPERATO - Nella conferenza della vigilia, per presentare Atalanta-Napoli, l'allenatore salentino aveva rigettato la definizione di 'sfida Scudetto': "Non me la sento, perché so che dobbiamo compiere degli step, è troppo presto". Beh, la dimostrazione di forza e mentalità del Napoli in terra orobica - aspettando di sapere cosa farà l'Inter contro l'Empoli e senza dimenticare che i nerazzurri dovranno giocare anche il recupero di Firenze - Conte qualche paletto può iniziare a toglierlo.

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