Napolimania:| Cavani-Lavezzi: basta chiacchiere
Lavezzi-Cavani. Storie di soldi, di tira e molla. Di attese e ansie, di preoccupazioni. Adesso, però, serve la verità. Partiamo dal Pocho: i tifosi del Napoli cominciano un po' a stufarsi della sua telenovela, che come le più classiche soap operas brasiliane riesce ad autoalimentare una trama che non regala nessun particolare colpo di scena, eppure si trascina avanti da tanto tempo. Forse troppo. I tifosi del Napoli sono stati pazienti: hanno preso bene l'addio dell'argentino, riponendo fiducia nella società e, tutto sommato, comprendendo le scelte dell'attaccante. Però questo silenzio ostinato, o peggio un certo tergiversare, ha obiettivamente stancato. Si salva solo Aurelio De Laurentiis, l'unico fin'ora a parlare chiaramente: 'È una sua decisione', ha detto a più riprese. Lavezzi, invece, si chiude in un silenzio quasi irritante. E anche il suo agente, una volta iper presente su radio e giornali, è scomparso. Chi ha chiesto questo silenzio? E a chi fa gioco? Non lo sappiamo, ma intanto l'unica certezza è che il tempo che sta passando avvicina sempre di più Lavezzi al Psg.
Il mercato in Francia si è aperto ieri, ma del Pocho nessuna traccia a Parigi. Motivo? Il più banale. È in vacanza in Messico, e rienterà soltanto lunedì. Allora sarà il momento giusto per visite, firme e annuncio. Eppure tutti tergiversano. Il diretto interessato smentisce un'intervista del fratello, che aveva detto che Lavezzi a Napoli si sente oppresso, ma anche il ds del Psg Leonardo casca dalle nuvole: 'Per il momento è ancora un giocatore del Napoli. Non possiamo parlare ancora di ufficialità nè tanto meno di presentazioni. La trattativa con il club partenopeo non è del tutto chiusa e deve essere ancora definita in molte parti', ha detto. Perchè tutto questo? In Francia esiste una normativa decisamente più rigida, a proposito degli affari conclusi al di fuori dei termini prestabiliti. E anche il Napoli s'è dovuto adeguare, mantenendo il 'segreto' sull'addio del Pocho. Ma da oggi si può parlare dell'affare, e la verità sta per venire a galla. Le parole possono bastare? Sicuramente no. E come per Lavezzi, il discorso vale anche per Cavani. In ogni storia d'amore che si rispetti oltre ai propositi servono anche le azioni. E spesso queste devono rappresentare veri e propri sacrifici pur di mantenere vivo il fuoco della passione, dell'unità di intenti.
Mentre Edinson Cavani dall'Uruguay lancia parole distensive, 'sotto sotto' tira un brutto scherzo al Napoli. Il 6 luglio dovrà presentarsi alla convocazione del ct dell'Uruguay Tabarez per il raduno in vista delle Olimpiadi di Londra. Questo vuol dire neanche un giorno di raduno e ritiro col Napoli, ma soprattutto niente Supercoppa. Il Matador, per il terzo anno consecutivo, passerà un'estate in mezzo ai campi di calcio, in competizioni ufficiali. E intanto si torna a parlare di soldi: la richiesta per l'aumento di ingaggio è poi arrivata. Ieri a Milano il manager del Matador Pierpaolo Triulzi (l'uomo delle 'firme', l'altro socio è Claudio Anellucci) ha incontrato a Milano Riccardo Bigon all'Hotel Hilton. Appuntamento già fissato da qualche giorno: la richiesta è quella anticipata. Portare lo stipendio base dell'uruguaiano a circa tre milioni di euro (oggi ne guadagna 2,3), senza contare i bonus. Non è bello fare i conti in tasca, ma già quest'anno Cavani avrebbe guadagnato, calcolando tutti i benefit, quasi tre milioni di euro. Adesso si vorrebbe alzare l'ingaggio 'minimo' in modo da portare l'aumento nella prossima stagione a circa 3,5 milioni. Una cifra molto vicina a quelle offerte dai tanti club che vogliono Cavani. Chiarezza e verità, prima di tutto. Lavezzi è già andato: ma per il Matador niente scherzi, per favore.