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    Napolimania: Cavani come Lavezzi, film già visto

    Napolimania: Cavani come Lavezzi, film già visto

    Nel cinema i sequel sono immancabili, e quasi sempre arrivano dopo che il primo film è stato un successo. La metafora è obbligatoria per il Napoli di De Laurentiis, che di cinema se ne intende eccome. Lo scorso anno è stato girato tra Napoli e Parigi l'addio di Lavezzi. Solita, nauseante, tiritera sul suo futuro, che diventava sempre più grigio col passare dei mesi. Alle voci, alle trattative, alle finte smentite, si aggiungevano le parole del giocatore: 'Se resto? Non lo so, non dipende da me'. Quel 'non lo so' di Lavezzi è stata la colonna sonora della scorsa primavera e dell'inizio dell'estate. Poi arrivò impietoso l'addio ufficiale: con dispiacere, da parte dei tifosi del Napoli, ma anche con una certa consapevolezza maturata nei mesi addietro.

    Chiuso quel film lì, ne è cominciato un altro: un sequel, appunto. Il copione è simile. Di Cavani via da Napoli si parla da tempo, e la solfa è sempre quella: 'Darò il massimo finché sarò qui', ha detto il Matador: 'Tutto può succedere, mi piacerebbe giocare la Champions col Napoli, vediamo'. Non sono proprio le parole di Lavezzi, ma il concetto è quello. I tifosi sono spettatori involontari, che malvolentieri devono assistere a questo triste teatrino. E meno male che è la stampa che vuole 'destabilizzare' e creare voci attorno al futuro del Matador... Meglio una mezza verità che una bugia, direbbe qualcuno, ma intanto questo film nessuno voleva vederlo. 

    Una brutta pellicola, anticipata dalla clausola rescissoria che qualcuno prova a spacciare per strumento volto a blindare i giocatori. Niente di più falso, e anche se siamo in un cinema calcistico questi trucchi non vanno bene. Si dovrà ricominciare di nuovo, aspettando che questi sequel finiscano e che il Napoli inizi trattenere i propri campioni invece di lasciarli andare. Per fortuna ci si consolerà (forse) con la conferma di Mazzarri, e questa è una buona notizia. Il terzo tempo di questo film è nelle mani del tecnico: tocca a lui individuare il nome giusto per sostituire il Matador, e a Bigon toccherà eseguire. Come sempre. Anche questo è un film già visto, in fondo.

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